03/02/2009

"QUELLO AI VIGILI ERA UN INVITO ALLA PRUDENZA FRAINTESO"

Il sindaco Pighi risponde in Consiglio comunale a quattro interrogazioni sulle dichiarazioni del comandante Leonelli agli operatori di Polizia Municipale

“Quell’espressione non è mai stata usata in quel tono e con quel significato. Chiunque ha capito che quello rivolto dal comandante Leonelli in un contesto cameratesco, che io critico, è stato un invito alla prudenza. Ciò che è nato da una evoluzione di questo genere è solo frutto di persone che vogliono fare polemica politica”. Così il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha risposto a 4 interrogazioni, trasformate in interpellanze: una di Michele Barcaiuolo di An - Pdl “E’ vero che i vertici della Polizia Municipale di Modena invitano i propri agenti ad arrivare per tardi sui luoghi delle rapine?”, due di Andrea Leoni di Fi – Pdl “Comandante Polizia Municipale invitata ad arrivare tardi sulle rapine? Non ancora chiarito chi ha rivolto questo invito agli agenti?” e “Comandante Polizia Municipale avrebbe invitato gli agenti ad arrivare tardi sulle rapine. Quali provvedimenti da parte del sindaco Pighi?”, e una di Modena a Colori “In che modo la Giunta comunale intende garantire la libertà di manifestazione del pensiero all’interno del Corpo dei Vigili urbani?”.
Con la sua interrogazione Barcaiuolo chiedeva all’Amministrazione se la denuncia dell’istruttore di Polizia Municipale, che ha riportato il suggerimento dei vertici agli agenti di arrivare sul luogo di una rapina dopo altre forze dell’ordine per evitare di essere feriti, aveva un fondamento. Andrea Leoni chiedeva, inoltre, se era confermato l’avvio di verifiche da parte del Comando della Polizia Municipale, così come di un procedimento disciplinare nei confronti dell’agente che ha accusato i vertici della Polizia Municipale. Con la seconda interrogazione, invece, chiedeva quale giustificazione l’Amministrazione dava per l’invito rivolto agli agenti dal Comandante della Polizia Municipale, domandava spiegazioni delle due frasi pronunciate dal sindaco in tempi diversi: “Nessuno può avere mai detto o pensato una cosa del genere” e “se Leonelli l’avesse detto, avrebbe ragione”, e chiedeva se l’accaduto non fosse stato sufficiente per “comportare come naturale conseguenza le dimissioni o la rimozione del Dr. Fabio Leonelli dal suo incarico” o, in caso negativo, sanzioni. “Paradossalmente colui che ha detto la verità è stato penalizzato – ha affermato Leoni - è inaccettabile il comportamento suo e del comandante. Abbiamo assistito a una delle pagine più brutte della Polizia Municipale: ci aspettiamo sanzioni, non per chi ha detto la verità”. L’interrogazione di Flori si concentrava, invece, maggiormente, sul procedimento formale avviato contro un vigile “che ha manifestato liberamente il proprio pensiero, assumendosene in pieno evidentemente la responsabilità. A noi interessa unicamente che sia fatta chiarezza, che la verità venga a galla, che sia garantita la piena libertà di manifestazione del pensiero anche all’interno del Corpo dei vigili urbani di Modena, in particolare poi durante una assemblea sindacale”.
“Oggi il sistema delle polizie e del suo rapporto con la Polizia Municipale, ma anche con gli istituti di vigilanza, è costruito sulla base di alcune regole. In caso di fatti criminosi maturati con armi chi sono i soggetti atti ad intervenire? Chi non è adeguatamente preparato ad intervenire?” ha proseguito il sindaco. “La stessa legge prevede che le operazioni di polizia per gli operatori di Polizia municipale sono ammesse solo in caso di flagranza, quando ci si trova davanti a un caso. In questo contesto si pone il tema della tutela dell’incolumità anche degli appartenenti alle forze dell’ordine. Se il rischio non doveva essere affrontato ne deriva la responsabilità di chi ha consentito l’intervento. La Corte di Cassazione è intervenuta in due episodi, definendo uno di questi caso di omicidio colposo”.
Il consigliere Andrea Galli di An – Pdl ha affermato: “Apprezzo il sindaco perché ci vuole molta maestria ad affermare un fatto e a negare che sia avvenuto. Non sempre i vigili hanno la preparazione idonea alla vivacità di certi momenti, quindi capisco. Ma non erano fra amici e in un contesto adeguato. Oggi lei ha dato una spiegazione che non ha dato 2 mesi fa: il comandante Leonelli ha agito con leggerezza per affezione. Però chi paga è chi ha fatto la denuncia cui vengono trattenute 4 ore di stipendio”.
Per Baldo Flori “Non c’è piaciuto il tono cameratesco con cui è stata detta quella frase, nemmeno per scherzo. Quindi la risposta non ci convince: non è stata riconosciuta la libertà di giudizio del comandante anche al vigile. Il sindaco ancora prima di sapere come si erano svolte le cose ha preso posizione per una parte in causa. La pezza che è stata messa risulta peggiore del buco, perchè dimostra l’uso di due pesi e due misure, e viene a pagare la parte che dimostra alla resa dei fatti di aver detto la verità”.
L’assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Ponticelli ha affermato: “La Polizia Municipale è qualificata per affrontare le azioni che gli competono: non ha un nucleo di pronto intervento antirapina, non può farlo, bisognerebbe innanzitutto modificare la costituzione italiana. Tutto il resto lo sta facendo e con professionalità. Non può fare quello che spetta ad altre forze dell’ordine”.
Ivo Esposito di Fi – Pdl ha commentato rivolgendosi al sindaco: “Se lei aveva dato una certezza e si è dimostrata falsa è un problema. Qui qualcuno doveva fare oltre il proprio dovere, e alla Polizia Municipale bisogna garantire strumenti di tutela assistenziale, previdenziale, ecc. mentre a chi fa il suo dovere il Comune di Modena risponde punendolo. Alla faccia della buona considerazione dei lavoratori”.
Per Achille Caropreso del Pd “E’ comprensibile che qualcuno si sia difeso qui come in un’aula di tribunale, le questioni sono state poste come da aula di tribunale. Noi dobbiamo essere fieri e orgogliosi perché in questa città fatti ed episodi come in altre realtà non sono mai avvenuti. Quella del comandante è stata una frase che poteva essere fraintesa”.
Michele Andreana del Pd ha commentato: “Trovo asimmetrico il comportamento politico del Centrodestra nella valutazione di due fatti e due episodi relativi alla sicurezza: per giustificare il fatto che le politiche sulla sicurezza del governo si dimostrano inefficaci si usa un rigore sproporzionato per la vicenda della Polizia Municipale. L’ampiezza della discussione su questi temi è un tentativo di spostare l’attenzione dalle forze di sicurezza ai compiti della Polizia Municipale”.
Mauro Manfredini della Lega Nord ha affermato: “Non sto a dire che abbia ragione uno o l’altro, ma 140 firme su 200 di colleghi che sostengono quell’agente è una cosa che va apprezzata. Devo ancora capire chi dà gli incarichi alla Polizia Municipale: se il sindaco, l’assessore o il comandante, così capiamo anche di chi sono le responsabilità sulla sicurezza. Il compito di Polizia e Carabinieri era di dare un appoggio. Il provvedimento disciplinare credo sarebbe dovuto andare a qualcun altro”.
Per Sergio Rusticali del Ps “le interrogazioni presentate affrontano in termini articolati da una parte la questione della sicurezza e dall’altra la vicenda specifica. La Polizia Municipale è un corpo che integra ma che non si sostituisce alle altre forze dell’ordine negli interventi diretti. Era meglio non pronunciare quella frase, ma la sicurezza anche degli operatori non si deve dimenticare”.
Davide Torrini dell’Udc si è chiesto se “questa vicenda si riusciva a gestire peggio? Se il comandante ha detto una cosa che ci stava, perché la mattina dopo invece che negare che era stata detta non si è difesa? L’amministrazione ha dovuto insistere a negare. Peggio non si poteva fare, ma a un certo punto la cittadinanza non ci può seguire in tutti i cambiamenti e recepisce un messaggio sbagliato: attenuare l’impegno sulla sicurezza. Se poi un dipendente che dice la verità viene punito è un messaggio di omertà”.
Secondo Alvaro Colombo de La Sinistra per Modena “le politiche sulla sicurezza richiedono una estrema articolazione: politiche del welfare, di contrasto di comportamenti illegali, ed altro. In questo contesto non si devono fare strumentalizzazioni di una frase e castelli in aria. Questo Consiglio comunale deve parlare di queste politiche della sicurezza, su questo piano dobbiamo continuare e qualificare l’azione della sala consiliare”.
Per Dori Maurizio del Pd “Per la Polizia Municipale non esistono giubbotti antiproiettile o altro, ma viene chiesto un loro intervento in una rapina armata. Emerge un altro problema: perché chi è deputato a intervenire in un posto non lo può fare? Perché è impegnato diversamente. Se succede qualcosa di irreparabile? Il dramma più grande allora chi lo crea? Le tutele vanno garantite. Io esprimo solidarietà per quelle persone che per carenza dello stato devono andare a fronteggiare le sue lacune”.
Nella sua replica il consigliere Barcaiuolo ha affermato: “Si sono intrecciati i piani tra la correttezza che deve avere ogni persona e il problema che questa frase, nonostante sia stata veramente detta, sia stata raccontata da un vigile al quale viene applicata comunque una sanzione disciplinare: hanno voluto cambiare bersaglio rispetto alla tematica dell’interrogazione. Non sono soddisfatto”.
Per Leoni “appare evidente che c’è la punizione del vigile perché implicitamente, in caso contrario, si da ragione a chi dice che il comandante si è mal comportato. C’è qualcuno che è in malafede? Io penso di sì. C’è qualcuno che ha mentito in maniera reiterata, nella sua qualità di comandante. Domattina chiederò una commissione di inchiesta perché, secondo me, il comandante Leonelli non dovrebbe stare lì ed invece è stata sanzionata una persona che ha detto la verità”.
Il sindaco Pighi ha concluso il dibattito affermando: “C’è già un’inchiesta della magistratura, una inchiesta disciplinare e Leoni chiede anche una commissione di inchiesta. Mi sembra che ci sia una evidente strumentalizzazione. Qualcuno ha detto che i vigili urbani quando ci sono le rapine devono arrivare in ritardo. Se avesse usato un’altra espressione: la Polizia Municipale deve intervenire con gli strumenti idonei non ci sarebbe stato problema. E’ una frase venuta fuori male: la responsabilità una persona l’ha per quello che ha effettivamente espresso, non per quello che qualcun altro legge nelle sue parole. Se il senso della frase non è quello non è quello”.
 

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