23/11/2010

CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE VA IN SCENA "LIBERATA"

Lo spettacolo, offerto dall'assessorato alle Pari opportunità del Comune di Modena, sarà rappresentato giovedì 25 novembre alle 21 al Teatro Tete del Tempio

Giovedì 25 novembre alle 21, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, al Teatro Tete del Tempio, in viale Caduti in Guerra 192, va in scena “Liberata”, una produzione del Teatro dell’Argine.
La serata, promossa dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Modena in collaborazione con Ert Emilia-Romagna Teatro Fondazione, “intende proporre, attraverso una rappresentazione ricca di pathos e ritmo, un momento di riflessione sulla violenza che non di rado si consuma all’interno delle mura domestiche – afferma l’assessore Marcella Nordi - ma vuole anche essere l’occasione per dire un fermo ‘no’ a tutte le forme di sopraffazione fisica e psicologica. Esiste, infatti, anche un tipo di violenza che costringe alla sottomissione, spesso evidente ma difficile da combattere perché radicata nella società, nei luoghi di lavoro e di aggregazione. Il problema della violenza contro le donne – continua Nordi - non può rimanere relegato all’universo femminile; è anche e soprattutto un problema che riguarda gli uomini e come tale va affrontato. Le istituzioni hanno il compito di vigilare e denunciare ogni forma di sopruso, di assistere e aiutare le vittime, di predisporre interventi preventivi, come di educare i giovani, ragazze e ragazzi, al rispetto e alla valorizzazione delle differenze di genere, perché solo con il contributo di tutti la società civile di progredire”, conclude l’assessore.
“Liberata” è interpretato da Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Andrea Gadda e Frida Zerbinati; testo e regia sono di Nicola Bonazzi, aiuto regia di Carolina de la Calle Casanova e costumi di Cristina Gamberini. Lo spettacolo, a ingresso libero, è ambientato in una provincia degradata dove quattro personaggi, Liberata, Italo, Primo, Fiorina, si presentano al pubblico quando tutto è già finito per narrare la loro storia e scontare in tal modo la propria pena.
 

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