12/11/2010

IL CONSIGLIO SOLLECITA AZIONI DI CONTRASTO A DROGA E ALCOL

Approvata una mozione del Pd che propone interventi educativi. Respinta quella di Pdl, Mpa e Lega nord per un'ordinanza tesa a vietare l'uso di stupefacenti in luoghi pubblici

Il Consiglio comunale di Modena ha chiesto alla Giunta di mettere in atto tutte le misure politiche per mantenere e sviluppare, pur tenendo conto delle ristrettezze di bilancio, iniziative per ridurre il danno personale e sociale che deriva dall’uso di stupefacenti e di alcol. E’ stato approvato infatti nella seduta di ieri, giovedì 11 novembre, l’ordine del giorno presentato in corso di seduta dal Pd e approvato anche con il voto favorevole di Sinistra per Modena; contrario il Pdl, astenuta Modenacinquestelle.it.
Respinta, invece, la mozione di Pdl, Lega nord e Mpa, con voto favorevole di Pdl e Modenacinquestelle.it e contrario di Pd e Sinistra per Modena, che chiedeva al sindaco di emettere un’ordinanza per vietare in area pubblica (compresi esercizi, locali, impianti sportivi e scolastici) l’assunzione per usi non terapeutici di sostanze stupefacenti o psicotrope. Secondo l’ordine del giorno, illustrato in aula da Adolfo Morandi (Pdl), le violazioni all’ordinanza dovrebbero essere punite con sanzione amministrativa di 250 euro.
La mozione del Pd, illustrata da Luigi Alberto Pini, invita il Comune a promuovere iniziative di educazione “in un’ottica di prevenzione all’abuso, mirando all’educazione delle coscienze e alla maturazione della personalità nel rispetto delle regole civili e non focalizzando l’attenzione sulle sostanze, come se questo fosse ‘il problema’ invece che lo strumento ‘attraverso il quale si produce il problema’”.
Ad aprire il dibattito, per il Pd, è stato Maurizio Dori, che ha dichiarato di essere rimasto senza parole per la mozione dell’opposizione. “Si gioca ancora una volta sul fattore percezione per pura demagogia”, ha affermato. “Ciò che viene richiesto è già ampiamente disciplinato dal decreto del presidente della Repubblica 309/90”. Paolo Trande ha invitato a “uscire dalle rigidità ideologiche che non consentono di comprendere i problemi fino in fondo e di individuare soluzioni. Il proibizionismo da solo non basta – ha detto – dobbiamo pensare a politiche multidimensionali, che tengano insieme educazione, prevenzione, politiche di riduzione del danno e, perché no, aspetti proibizionisti”. William Garagnani ha individuato un possibile intervento di contrasto all’uso di sostanze stupefacenti in luoghi pubblici nel recupero degli spazi, “attraverso interventi legati all’arte, alla musica e alla creatività”, mentre per Luigi Alberto Pini l’applicazione della legge Fini-Giovanardi non ha portato nessun vantaggio. “Anche le Nazioni Unite hanno danno un parere negativo alle politiche proibizionistiche”, ha detto. “Bisogna creare un percorso che consenta di recuperare le persone tenendo conto che il problema droga oggi si vede meno rispetto al passato perché non riguarda solo chi sta in strada”. Michele Andreana ha aggiunto che “il fenomeno continua ad aumentare con l’uso di nuove sostanze totalmente invisibili. L’intervento che l’opposizione propone risponde solo a un perbenismo di facciata che non affronta nel profondo il problema”.
Per l’opposizione, Sergio Celloni, Mpa, ha commentato che sia l’ordine del giorno dell’opposizione che quello della maggioranza “sono accettabili, ma stiamo parlando di un problema devastante che non compete al nostro Consiglio”.
Per il Pdl, Olga Vecchi ha chiesto spiegazioni sui contenuti dell’odg del Pd: “Con la nostra mozione non entriamo nel merito del discorso droga e di chi l’assume nel privato, ma della sicurezza di chi, non facendone uso, deve subire certe situazioni nei luoghi pubblici”. Adolfo Morandi ha spiegato che l’ordinanza si propone di “lanciare un segnale, oltre alle azioni necessarie per contrastare la droga: proibire l’uso anche personale delle sostanze stupefacenti”, mentre Luigia Santoro ha ricordato che “il Consiglio dei ministri ha presentato un nuovo Piano di azione nazionale antidroga, che raccoglie indicazioni dalle Nazioni Unite adattandole alla nostra realtà. Non mi risulta – ha aggiunto – che gli interventi siano punitivi, molti sono rivolti anche alla prevenzione”.
Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha definito l’ordine del giorno del Pd “acqua fresca”, mentre la mozione di Pdl, Mpa e Lega nord “dà la sensazione che si faccia qualcosa per combattere il degrado, anche se la sanzione di 250 euro è poco efficace. La Polizia municipale, applicando l’ordinanza, potrebbe segnalare con più convinzione casi spiacevoli e sfortunati di persone da seguire”, ha aggiunto.
Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco di Modena Giorgio Pighi, che ha sottolineato come in materia di stupefacenti, disciplina riservata allo Stato, con le ordinanze si può intervenire solo nell’ambito di quanto stabilito dal decreto Maroni “e cioè non sul fenomeno, ma sulle situazioni di degrado o isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi”.
 

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