16/11/2010

UFFICI IMMIGRAZIONE, POSTI DI LAVORO A RISCHIO PER I TAGLI

Dal Consiglio l'ok a un odg di Pd e Sinistra per Modena a favore dei precari di Questura e Prefettura. Astenuti il Pdl e Manfredini, contrari Rossi e Barberini

Sono 14 i lavoratori impiegati negli uffici per l’immigrazione di Questura e Prefettura di Modena che a fine anno, dopo sette anni di contratti a tempo determinato, rischiano di perdere il posto per le riduzioni di personale nel ministero dell’Interno. Nella seduta di lunedì 15 novembre il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno di Pd e Sinistra per Modena che impegna l’Amministrazione comunale “ad attivare ogni utile iniziativa per la modifica del dispositivo legislativo, a tutela dell’occupazione e della sicurezza della nostra città”. La mozione, illustrata da Maurizio Dori (Pd) ha avuto il voto favorevole di Pd e Sinistra per Modena, quello contrario dei consiglieri leghisti Stefano Barberini e Nicola Rossi, l’astensione di Pdl e del capogruppo della Lega Mauro Manfredini.
Federico Ricci di Sinistra per Modena ha sottolineato i due aspetti importanti dell’odg: “La riduzione degli organici attraverso criteri che penalizzano i precari e le ripercussioni sui cittadini stranieri, poiché aumenteranno disagi e tempi di attesa per le pratiche di regolarizzazione”.
Per il Pd, Stefano Goldoni, ricordando che sono complessivamente 650 i precari del ministero dell’Interno che rischiano il posto, ha chiesto di pianificare “non interventi d’emergenza, ma una seria programmazione per far fronte alle politiche per gli stranieri”. Maurizio Dori ha ricordato che “in questi anni si sono formate professionalità che rischiano di andare perdute” e ha messo in guardia dalla possibilità che il lavoro venga in futuro “svolto da poliziotti distolti dai loro compiti”. E Giancarlo Campioli, accusando il Governo di “tagli indiscriminati”, ha ribadito: “Vengono tagliati posti di lavoro proprio dove c’è più bisogno e per svolgere quelle mansioni saranno sottratte forze di Polizia”. Paolo Trande ha evidenziato che “i lavoratori sono vincitori di concorso e, dopo sette anni, ambiscono legittimamente a vedersi regolarizzati”, ma anche che “il Governo ha compiuto una scelta in netto contrasto con quanto dice di voler fare sui fronti sicurezza e immigrati”. Un argomento su cui ha insistito Salvatore Cotrino che ha parlato di “tagli frettolosi che non considerano le priorità e non rispettano nemmeno quelle in virtù delle quali il centro destra ha vinto le elezioni”. Michele Andreana, come il capogruppo Trande, ha sollecitato le opposizioni ad “andare oltre le espressioni di solidarietà nei confronti dei lavoratori” per assumersi “un impegno comune presso i parlamentari modenesi affinché intervengano”. E Luigi Alberto Pini, rivolto ancora alle opposizioni, ha aggiunto: “Non dobbiamo fare un’eccezione per Modena, ma una battaglia contro il provvedimento legislativo”.
Il sindaco Giorgio Pighi ha osservato: “Ciò che contestiamo è il metodo in cui la crisi è stata affrontata operando tagli lineari e penalizzando gli enti locali, in tal modo si è tolta ai Comuni la possibilità concreta di sopperire alle carenze dello Stato”.
Solidarietà ai lavoratori è arrivata anche dai seggi dell’opposizione. Per il Pdl, il capogruppo Adolfo Morandi ha sottolineato che “la manovra economica dolorosa ha imposto tagli necessari, perché la crisi è forte e il deficit va contrastato”, ma ha aggiunto: “Per quanto riguarda i nostri 14 lavoratori a rischio, operando nelle sedi opportune e considerando il forte tasso di emigrazione, ritengo ci sia lo spazio per porvi rimedio”. Si e detto d’accordo Giancarlo Pellacani che ha aggiunto: “Ci faremo carico perché a Roma si prenda in considerazione la peculiarità del caso Modena. Per come è scritto, l’odg ci avrebbe indotto a voto negativo, invece opteremo per l’astensione”.
Per la consigliera dell’Idv Eugenia Rossi, invece, “il precariato esiste in tutti i settori ed è pesante, quindi non si può parlare solo di una situazione, ma si deve considerare il problema nella sua complessità. Ciò che dobbiamo chiedere è il rispetto del contratto dei lavoratori e tutelare tutti, anche i disoccupati”. Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) ha sostenuto “il diritto che hanno i vincitori di concorso, come i lavoratori in questione, di essere assunti nella pubblica amministrazione” e ha sottolineato “l’incongruenza” del provvedimento, poiché il ministro Maroni, d’accordo per la regolarizzazione degli stranieri in 10 anni, aveva precisato di lavorare perché i tempi non si allungassero.
Per la Lega nord, il capogruppo Mauro Manfredini ha affermato che “la stabilizzazione di quei precari era già nelle intenzioni del ministro, quindi ci asterremo, ma ci impegniamo a fare di tutto per queste persone”. Una fiducia nel ministro condivisa da Nicola Rossi, che tuttavia ha sottolineato: “L’odg contiene chiare accuse al Governo e come tale non può essere votato da una forza di Governo”. E, rivolto alla maggioranza, Stefano Barberini ha concluso: “Quando farete un ordine del giorno che mira veramente ad aiutare le persone noi voteremo a favore; questo appartiene a una politica vecchia”.
 

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