23/11/2010

ULTIMA VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE, IL DIBATTITO

I derivati sono stati al centro della discussione consiliare di lunedì 22 novembre

L’approvazione della terza ed ultima variazione del bilancio comunale 2010, avvenuta lunedì 22 novembre in Consiglio, è stata accompagnata da un acceso dibattito.
Per la Lega nord è intervenuto Nicola Rossi rimarcando quello che ha definito “il problema enorme” dei derivati: “Ho calcolato che dal 2002 ad oggi il denaro che si è volatilizzato è pari a 2 milioni e mezzo di euro e restano ancora da concludere due operazioni pesanti”. Per quanto riguarda il Patto di stabilità, secondo il consigliere “Modena non può utilizzare appieno le risorse disponibili” perché il rapporto numerico tra cittadini e dipendenti comunali non è conforme al parametro previsto e a causa degli impegni in crescita di spesa corrente registrati nel 2008. Stefano Barberini, intervenuto dopo il sindaco Giorgio Pighi, ha ribadito che “i derivati sono stati un’operazione fallimentare, soldi buttati via”.
Per il Pdl, il capogruppo Adolfo Morandi ha detto che “occorre ripensare la struttura della spesa corrente, perché il problema del riequilibrio delle entrate e uscite si svilupperà ulteriormente nel bilancio preventivo del 2011; in sostanza bisogna rendere più efficiente ed economica la macchina comunale”. Sui derivati il consigliere ha ricordato che “hanno portato problemi a banche, imprese ed enti pubblici impreparati ad affrontare contratti di questo tipo, dalla sottoscrizione dei quali noi avevamo messo in guardia”. Andrea Galli ha affermato che cinque anni fa, dopo aver fatto un accesso agli atti, interrogò “informalmente l’assessore allora competente il quale gli disse che il Comune di Modena non aveva fatto alcun derivato: è una bugia quella che ha detto e mi spiace che ora non sia né presente né più assessore” ha sottolineato. Michele Barcaiuolo è invece intervenuto sui modi dello svolgimento del dibattito e, rivolto al consigliere Salvatore Cotrino, che aveva preso le distanze dalla possibilità di parlare dopo il sindaco, ha commentato: “Non è accettabile che in un organo democraticamente eletto ciascuno non abbia l’opportunità di dire quello che pensa quando vuole, soprattutto in un clima generale come questo, dove non regna certo il bon ton e ogni lunedì discutiamo sull’organizzazione dei lavori senza che le proposte dell’opposizione siano accettate”. Sandro Bellei ha aggiunto: “Credo che da un partito che si definisce democratico sia arrivata oggi una lezione di antidemocraticità. Concedeteci di esprimerci, di dire che non siamo d’accordo con voi”.
Ritornando alla variante, per Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) occorre “tagliare le consulenze, valorizzare l’apporto dei dipendenti comunali e per quanto riguarda le associazioni, è tempo di assegnare contributi solo in base alla qualità degli interventi”. Inoltre, il consigliere ha insistito sulla necessità “di consultare i cittadini anche in materia di bilancio”, invitando l’Amministrazione ad organizzare incontri nei bar, nei condomini e nei luoghi di aggregazione per spiegare il documento contabile.
Per il Pd, Giuliana Urbelli ha affermato che “la variazione tenta di ricomporre un equilibrio di bilancio radicalmente compromesso dai mancati trasferimenti e dalla finanziaria; il patto di stabilità non è un problema in sé, ma lo diventa in presenza di tagli indiscriminati. Inoltre, i derivati pesano sul bilancio per lo 0,49 % contro una media regionale del 4 % e il Comune vi ha fatto ricorso non per manovre speculative”, ma per coprirsi dal rischio di oscillazione dei tassi di interesse a fronte delle operazioni Boc. Un parere condiviso da Gian Domenico Glorioso che ha anche sottolineato come fu lo stesso ministro Tremonti nel 2002 a consigliare l’utilizzo dei derivati da parte degli enti locali e che perdite ben maggiori di quelle di Modena si sono registrate in Comuni amministrati dal centro destra. “E’ il risultato del fatto che gli enti locali sono in parte costretti ad utilizzare strumenti finanziari per condurre iniziative a livello locale”, ha concluso. Maurizio Dori, sulle minori entrate da concessioni edilizie, ha puntualizzato che “l’Amministrazione ha dovuto restituire oneri per 600mila euro già pagati, perché gli imprenditori non erano più in grado di costruire”. Salvatore Cotrino ha preso la parola per evidenziare “l’irritualità e l’anomalia di quanto avvenuto rispetto ad un galateo istituzionale sempre rispettato” e che porterebbe a considerare concluso il dibattito dopo l’intervento del sindaco. “Nessuna volontà di censura o di limitare il dibattito che è per tutti un elemento di ricchezza; quello fatto è stato solo un ichiamo al bon ton istituzionale”, ha precisato il capogruppo Paolo Trande.
Il sindaco Giorgio Pighi ha parlato di “variazioni di bilancio puntuali e di un modo oculato di governare la finanza pubblica in un momento in cui la situazione è difficile”. Inoltre, “le variazioni apportate nel corso degli anni al patto di stabilità hanno favorito i Comuni più in difficoltà e non hanno aiutato quelli con i conti in ordine: siamo il Comune capoluogo meno indebitato, gli oneri incidono per meno di mezzo punto”, ha concluso.
 

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