21/12/2010

ASSESSORE IN PIAZZA CON GLI STUDENTI, NE DISCUTE L'AULA

Interrogazione di Andrea Galli (Pdl) che giudica "inopportuna" la partecipazione di Adriana Querzè alla manifestazione del 2 ottobre. Il sindaco: "Presenza legittima"

“Partecipare a una manifestazione è espressione della libertà di rendere esplicito il proprio pensiero. Riteniamo che la riforma introdotta dal ministro Gelmini, nata nel contesto dei tagli lineari in un’ottica che non condividiamo, sarà la rovina della scuola italiana. Siamo d’accordo con gli studenti che esercitano il loro diritto allo sciopero e manifestano preoccupazione per gli sbocchi dei loro studi e per l’impossibilità che l’università italiana possa offrire una prospettiva per il futuro”.
E’ quanto ha affermato il sindaco di Modena Giorgio Pighi rispondendo all’interrogazione con oggetto “la presenza dell’assessore Querzè al ‘cabò’ di piazza organizzato per protestare contro i ‘tagli’ della scuola pubblica”, presentata in Consiglio comunale nella seduta di lunedì 20 dicembre da Andrea Galli (Pdl). Il consigliere ha interrogato la Giunta “per sapere se non ritenga inopportuno che il massimo rappresentante della scuola modenese partecipi ad uno sciopero, autorizzandolo ‘de facto’ con la propria presenza e danneggiando oggettivamente la credibilità dell’istituzione scolastica che rappresenta”. Il consigliere si riferiva alla partecipazione dell’assessore all’Istruzione Adriana Querzè alla manifestazione indetta dagli studenti il 2 ottobre.
L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza e, per il Pdl, è intervenuto Sandro Bellei, secondo il quale “le violente azioni di piazza dimostrano che la manifestazione contro la riforma della scuola era solo un pretesto per manifestare contro Berlusconi”. Michele Barcaiuolo si è detto “non particolarmente scandalizzato per la partecipazione della Querzè, poiché ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee”, ma ha anche richiamato assessore e maggioranza a non “sindacare l’opinione altrui” e ha precisato: “La maggioranza degli studenti apprezza questa riforma che incarna il sogno di portare nella scuola la meritocrazia vera”.
Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) ha evidenziato che mentre “quella mattina l’assessore arringava la folla dei giovani in piazza, molti altri studenti erano regolarmente a scuola” e si è chiesto “come abbiano reagito questi ultimi. La sua omologa collega in Provincia - ha concluso - ha invece ricevuto gli studenti seduta alla sua scrivania, trattando tutti allo stesso modo”.
Da Sergio Celloni (Mpa) è giunto un richiamo a mettere da parte le contrapposizioni politiche in Consiglio comunale per poter affrontare seriamente e risolvere i problemi della città, “poiché quando la contrapposizione è così tenace e forte non si arriva a nulla”. “Non entro nel merito se sia stata una caduta di stile dell’assessore partecipare – ha anche aggiunto – anche se la differenza tra noi e consiglieri e voi assessori è che noi siamo eletti dai cittadini e maggiormente liberi”.
Per il Pd, Cinzia Cornia ha invece affermato: “Gli studenti hanno diritto a scioperare come qualsiasi altro cittadino; la manifestazione era autorizzata dalla Questura e si è svolta nel modo più sereno possibile. L’assessore, che è stata invitata dai manifestanti, ha fatto bene a essere presente poiché i rappresentanti delle istituzioni hanno l’obbligo di confrontarsi con chi protesta”. Secondo Luigi Alberto Pini, che ha espresso solidarietà e comprensione all’assessore, “la controriforma della Gelmini, che equipara l’Università statale al Cepu, affossa definitivamente la scuola pubblica”. Pini ha anche sottolineato che “il consigliere Bellei ha confuso la manifestazione legittima e autorizzata degli studenti con gli incidenti accaduti fuori dalla manifestazione e condannati dallo stesso sindaco”.
William Garagnani ha parlato di “criminalizzazione delle idee” da parte delle opposizioni e di “un assessore che svolge la funzione primaria di ascoltare ed esprimere il proprio pensiero”. E ha insistito: “Anche le manifestazioni studentesche sono temute da questo regime ormai al tramonto. Gli studenti protestano perché i problemi dell’università vengono enormemente peggiorati da questa riforma; i grandi Paesi europei hanno investito sulla scuola, questo Governo ne ha fatto invece un bancomat da cui prelevare”.
Andrea Galli, in sede di replica, ha sottolineato che “nessuno contesta il diritto a manifestare: le proteste degli studenti sono state motore della storia. Il problema - ha spiegato - è che noi contestiamo la presenza dell’assessore giunto in Apecar ad arringare la folla”. E ha concluso: “La scuola italiana, perde colpi da decenni a tutti i livelli, una ridda di errori e inefficienze l’hanno trasformata in una macchina costosa che ha il solo scopo di far lavorare i docenti”.
 

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