17/12/2010

I MISTERI DELL'ANTICA MUTINA EMERGONO DA TESCHI E RIFIUTI

Domenica 19 dicembre alle 11 inaugura al Lapidario romano di Modena la mostra dei reperti romani emersi durante gli scavi per il parcheggio sotterraneo "Novi park"

Tra preziose tracce di vita quotidiana dell’antica Mutina e l’enigma del ritrovamento di otto teschi, aprirà il 19 dicembre al Lapidario romano (Palazzo dei musei, largo Porta Sant’Agostino) la mostra “Parco Novi Sad: archeologia di uno spazio urbano”, dedicata ai reperti emersi dai recenti scavi per il parcheggio sotterraneo Novi Park.
Secondo i primi studi degli archeologi, l’area dell’attuale parco faceva parte dell’immediata periferia della città romana. Numerose tombe affiancavano una strada in ciottoli, ottimamente conservata, che si staccava dal centro urbano in direzione di Mantova. Dagli scavi sono emersi ornamenti, lucerne, oggetti in bronzo e alcuni crani, forse appartenenti a condannati a morte per decapitazione. Oltre alle testimonianze di epoca romana, la realizzazione del parcheggio ha riportato alla luce tracce di età protostorica, un monastero e un sepolcreto di età medievale e un cimitero riferibile all’epidemia di peste che colpì la città nel 1630.
“Sappiamo che il sottosuolo di Modena custodisce la memoria di una storia secolare e che quasi ogni scavo porta alla luce nuovi reperti – afferma il sindaco Giorgio Pighi. – Nel caso del parco Novi Sad, considerati il rilievo e l’ampiezza dei ritrovamenti, l’Amministrazione Comunale ha deciso di avviare un percorso di valorizzazione archeologica dell’area, per restituire ai cittadini una porzione dell’antica Mutina. Il progetto è quello di un vero e proprio museo all’aperto, una modalità molto gradita dal pubblico come dimostra l’esperienza di successo avviata con il parco archeologico della Terramara di Montale. Per questo - prosegue il primo cittadino – abbiamo siglato un protocollo d'intesa che vede coinvolte, accanto al Comune di Modena, la società Modena Parcheggi, impresa concessionaria del nuovo parcheggio Novi Park, e le competenti autorità statali: Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio.”
Come sottolinea il direttore generale per le Antichità del Ministero per i beni culturali Luigi Malnati, che continuerà anche in questo suo nuovo ruolo a mantenere la direzione dello scavo del Novi Sad, la mostra che inaugura al Lapidario romano è frutto della collaborazione tra Soprintendenza archeologica e Museo civico archeologico etnologico. “Le indagini archeologiche ancora in corso – spiega Malnati – stanno fornendo numerosi dati di grande interesse per comprendere l’evoluzione di un’area suburbana della città romana e medievale nel corso dei secoli. Per questo, insieme alla direttrice del Museo, Ilaria Pulini, abbiamo voluto proporre un’anteprima su i primi risultati del cantiere di scavo che aprono scenari inediti per la conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico e culturale della città.”
L’esposizione “Parco Novi Sad: archeologia di uno spazio urbano”, con ingresso gratuito, presenterà alcuni dei reperti più significativi emersi nel corso dello scavo e sarà accompagnata da pannelli e videoproiezioni. È organizzata oltre che da Soprintendenza archeologica e Museo civico archeologico, dagli assessorati alla Cultura e Urbanistica del Comune di Modena e da Modena Parcheggi, con la collaborazione degli Amici dei musei e dei monumenti modenesi e delle cooperative Archeologia e Archeosistemi. Resterà aperta fino al 17 maggio, tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30 (ad eccezione del 25 dicembre e dell’1 gennaio in cui l’apertura sarà soltanto pomeridiana, dalle 15 alle 18). L’inaugurazione è in programma alle 11 di domenica 19 dicembre e i partecipanti riceveranno in omaggio il calendario 2011 del Museo civico archeologico etnologico, che come ogni anno propone una selezione dei reperti più significativi emersi dagli scavi archeologici. La mostra sarà accompagnata da una guida di 48 pagine a cura di Ilaria Pulini, Silvia Pellegrini, Donato Labate e Mauro Librenti.
 

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