23/12/2010

IL COMUNE DI MODENA SI ATTIVA PER SALVAGUARDARE MASERATI

Votata all'unanimità dal Consiglio comunale una mozione che impegna sindaco e Giunta a promuovere una iniziativa istituzionale verso Fiat e un tavolo di confronto

Sindaco e Giunta si faranno promotori di una iniziativa istituzionale nei confronti della Fiat, del Governo e della Regione per salvaguardare lo stabilimento Maserati di Modena, importante patrimonio della città. Attiveranno inoltre, con il concorso delle istituzioni coinvolte, un tavolo di confronto che chiarisca i progetti e le prospettive dell’azienda.
Lo ha stabilito un ordine del giorno intitolato “La città della Maserati è Modena” che è stato presentato da tutti i gruppi in Consiglio comunale e dal presidente della Commissione monitoraggio crisi, e che ha ricevuto un voto unanime nel pomeriggio di oggi, giovedì 23 dicembre.
“La Maserati non è solo una fabbrica importante per Modena – si legge nella mozione presentata in Aula dal capogruppo del Pd Paolo Trande – ma anche e soprattutto un pezzo inalienabile del suo patrimonio storico, economico e culturale, che va difeso e preservato. Lo sviluppo dell’azienda non può prescindere da un rilancio dello stabilimento di Modena e dal suo legame con la città e, allo stesso tempo, la difesa e il rilancio della Maserati rappresentano un importante volano per la tenuta e lo sviluppo del territorio modenese”.
Ha aperto il dibattito la consigliera dell’Idv Eugenia Rossi che ha affermato: “Ci rendiamo conto della necessità di innovazioni e cambiamenti dell’azienda, ma ciò non deve avvenire a scapito della parte più debole, i lavoratori. Chiediamo un chiarimento perché c’è grande nebulosità sul futuro dello stabilimento modenese”.
Sandro Bellei, Pdl, ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di Modena nella produzione automobilistica: “Ho sempre auspicato che ci fosse un museo dell’auto sportiva”, ha detto. “La città ha tutti i diritti per essere considerata in Italia la capitale della Motor valley. Guai a perdere il patrimonio che abbiamo”.
Sergio Celloni, Mpa, ha sottolineato come la situazione della Maserati potrebbe riproporsi in altre realtà imprenditoriali, visto il momento di difficoltà. “Se vogliamo tutelare l’occupazione e il lavoro delle persone bisogna che andiamo incontro alle imprese”, ha detto. “Esorto il Consiglio a prevedere anche un’ulteriore Commissione o Consiglio tematico sul tema dell’imprenditoria”.
Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, spera in una Modena terra di motori “elettrici”. Per il consigliere “il gruppo Fiat dovrebbe investire in questo senso e in città sono diverse le aziende che studiano questi motori e potrebbero essere coinvolte. Sono convinto – ha aggiunto – che questa sia l’unica soluzione possibile per continuare la produzione automobilistica riducendo l’inquinamento”.
Per Federico Ricci, Sinistra per Modena, “sono tante le preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori della Maserati a causa della mancanza del confronto con i vertici, che non hanno ancora sviluppato un progetto industriale per i prossimi anni. Il Consiglio ha ben presenti i rischi per lo stabilimento e li esprime con questo voto, rendendoli evidente a tutte le altre istituzioni, così come ha già fatto il Consiglio provinciale”.
Per il Pd, William Garagnani ha sottolineato che “la Maserati è patrimonio della città e deve esserlo anche della Fiat, con cui non siamo in competizione. Vogliamo che l’azienda capisca che la nostra città è il posto giusto per fare produzione di automobili”. Molto importante, secondo il consigliere Enrico Artioli, è il “rapporto tra l’impresa e il territorio in cui si insedia, con reciproci benefici. Un marchio prestigioso può portare vantaggi alla città di Modena, così come il nostro territorio può avere una serie di caratteristiche adatte per la produzione motoristica”.
 

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