24/12/2010

RIDEFINITE LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DEL COMUNE

Il Consiglio ne approva il mantenimento o la dismissione. Voto favorevole di maggioranza, contrario di Lega, Pdl, Idv e Modenacinquestelle.it, astensione di Udc

Il Comune manterrà la propria partecipazione nelle società Hsst-Mo, CambiaMo, Farmacie comunali di Modena, Modena Formazione, Amo, Atcm, Modenafiere, Democenter-Sipe, ProMo, Modena Amore Mio, Ervet, Lepida e Banca popolare etica.
Lo ha deciso il Consiglio comunale nella seduta di ieri, giovedì 23 dicembre, approvando con il voto favorevole di Pd e Sinistra per Modena, contrario di Lega nord, Pdl, Modenacinquestelle.it, Idv e con l’astensione dell’Udc la delibera di ricognizione delle partecipazioni societarie dell’Amministrazione, presentata dal sindaco Giorgio Pighi.
Carpiformazione e Modena Formazione, società che producono servizi di interesse generale, nei prossimi 6 mesi verranno unificate, mentre la Partecipazioni Immobiliari, società strumento dell’ente, verrà messa in liquidazione in quanto sono state completate le attività affidatele. Non rientrano invece nella delibera approvata le partecipazioni del Comune di Modena in Hera e in Banca popolare dell’Emilia Romagna.
“L’assunzione o la dismissione delle partecipazioni societarie dei Comuni è definita dalla legge 244 del 2007 e da altre fonti normative che permettono la partecipazione a società che producono beni o servizi strumentali all’attività degli enti partecipanti, che svolgono funzioni pubbliche esternalizzate, che svolgono attività di interesse generale connesse con il perseguimento delle finalità dell’ente e che erogano servizi pubblici locali”, ha spiegato Pighi.
Per il Pd ha aperto il dibattito Stefano Goldoni, secondo il quale “il Comune di Modena, con la partecipazione a società essenziali allo sviluppo economico e civile della nostra popolazione, dà impulso all’economia del territorio”. Secondo Gian Domenico Glorioso “è opportuno fare un’attenta riflessione sull’opportunità di mantenere la forma societaria come strumento per realizzare i fini dell’Amministrazione e garantire ai cittadini determinati servizi, ma questo non è lo scopo della delibera”. Giuliana Urbelli ha infine proposto di “riportare il tema delle partecipazioni comunali in Commissione anche in vista del bilancio preventivo che dovremmo approvare. Cogliamo l’occasione – ha aggiunto - per una riflessione aperta sulle nostre partecipazioni e sull’opportunità di mantenerle”.
Nicola Rossi, Lega nord, ha definito “più profonde” le finalità della legge “cui il Comune deve adeguarsi. Dovevano essere una possibilità per tagliare enti inutili, mentre nell’elenco delle partecipazioni non viene presa alcuna decisione importante”, ha detto. “Riteniamo che il Comune non stia cogliendo a pieno le possibilità della legge”.
Eugenia Rossi, Idv, ha espresso perplessità sulla delibera. “Nonostante siano cambiati i tempi qui si fa finta che tutto sia come prima. Non è più possibile mantenere la partecipazione del Comune in ogni società o almeno in quelle inutili”, ha affermato. “Chiedo che ci sia una razionalizzazione delle partecipate e una riorganizzazione che le renda più efficienti; ci vuole realismo e coraggio”.
Per Davide Torrini, Udc, “la delibera meritava una maggiore riflessione, ma spero che alcune riflessioni che non abbiamo fatto in questa occasione vengano fatte quanto prima”. Il consigliere ha inoltre preso in esame la situazione di alcune partecipazioni societarie, come Modena Formazione ed Hera.
Adolfo Morandi, Pdl, ha espresso perplessità per alcune partecipazioni, come ad esempio Modenamoremio: “Non vedo l’opportunità di mantenere la partecipazione in una società di questo tipo, che non ha prodotto risultati eclatanti; in tempi magri questa posizione andrebbe rivista”. Il consigliere ha inoltre ricordato che “la legge ammette le partecipazioni che producono beni e servizi fondamentali, attività di interesse generale o finalità pubbliche”.
Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore comunale alle Politiche economiche Graziano Pini, che ha sottolineato come la ricognizione serva a verificare “se le partecipazioni rispondono ai criteri stabiliti dalla legge. Non è questa la sede per una riflessione sulle singole partecipazioni che si può rimandare ad altro momento ma che, a mio parere, non porterebbe a cambiare l’assetto attuale”.
Ha concluso la discussione il sindaco Giorgio Pighi: “La delibera risponde alla necessità di adeguarsi al quadro legislativo nazionale. La legge ha la finalità di tutelare concorrenza e mercato e riguarda società non strettamente necessarie, diversamente – ha aggiunto - starebbe all’Amministrazione decidere come procedere”.


 

Azioni sul documento