14/07/2010

STATI GENERALI, SUL TAVOLO I PROBLEMI DELLA SCUOLA

Il sindaco Giorgio Pighi ha presentato "Effetto Modena"a dirigenti e genitori

Dirigenti scolastici, direttori didattici e membri di consigli di istituto, in tutto 19 persone, hanno partecipato ieri in Municipio all’incontro di “Effetto Modena” dedicato al mondo della scuola modenese. Erano presenti il sindaco Giorgio Pighi e l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè. Il progetto degli stati generali – ha ricordato il sindaco - punta a un ampio confronto sul futuro della città, in particolare sui temi del lavoro, del welfare, dell’urbanistica e del capitale sociale.
“La scuola – ha aggiunto Querzè – è un elemento fondamentale del nostro capitale sociale, ma oggi, purtroppo, c’è molta demotivazione.  La stessa scelta di alcune famiglie di optare per la scuola privata appare più dettate da timori sulla qualità dell’offerta della scuola statale, che non dalla legittima scelta del progetto educativo delle scuole stesse". L’assessore ha ricordato il ruolo della scuola tecnica e professionale nello sviluppo del territorio, i risultati “più alti della media nazionale” in termini di servizi all’infanzia, tempo pieno e livelli di apprendimento, l’investimento pubblico sull’integrazione degli stranieri, la riduzione della dispersione scolastica e l’inserimento dei ragazzi disabili.
Il presidente del consiglio di istituto del liceo scientifico Wiligelmo, Stefano Giuseppe, è stato il primo a intervenire. “Come genitori vorremmo poter avere un confronto più ampio e libero con i dirigenti scolastici”, ha affermato, dichiarando di parlare a titolo personale. “I contributi volontari dei genitori, che in provincia ammontano a circa 3 milioni di euro, potrebbero essere destinati, senza snaturarne gli obiettivi, a investimenti sulla qualità scolastica”. Giuseppe ha suggerito anche maggiore sostegno alle famiglie “nell’orientamento alla scelta dell’università”.
Secondo Giuseppe Marotta, presidente del consiglio di istituto del liceo classico Muratori, “sulla qualità del sistema scolastico serve cautela. Molti – ha detto – arrivano all’università con una preparazione inadeguata e illusioni sulle prospettive occupazionali. Anche gli stage hanno una dubbia efficacia formativa. Bisognerebbe – ha aggiunto - investire nelle idee dei giovani, magari con bandi che possano finanziare alcune centinaia di ragazzi nei loro progetti”.
Fabrizio Fontana, presidente del consiglio del decimo circolo, ha affermato: “Alle scuole lo Stato dà solo il necessario per funzionare. Per gli investimenti ogni istituto pensa per sé, ma sarebbe più efficace una progettualità complessiva e coordinata, finanziata dall’esterno, su temi come l’integrazione dei ragazzi stranieri”. L’assessore Querzè ha ripreso la sollecitazione citando il coordinamento tra le scuole medie sugli interventi di contenimento del disagio scolastico e i laboratori di apprendimento della lingua italiana per stranieri sostenuti da Confindustria.
Per Renato Luisi, dirigente scolastico delle scuole medie Ferrari-Marconi, “è importante costruire un maggiore dialogo tra i diversi ordini di scuola, perché a volte fatichiamo a comprendere gli insuccessi dei nostri studenti quando passano alle superiori. Bisogna inoltre riflettere su come costruire un curricolo su misura dei tanti ragazzi che scelgono la scuola professionale, spesso dopo avere terminato con fatica la scuola dell’obbligo”.
In materia di istruzione professionale si è espressa la dirigente dell’istituto professionale Corni, Silvia Menabue: “La nostra scuola – ha detto – è ancora di forte richiamo nella provincia. Temiamo che le proposte di riforma che vorrebbero portarla a cinque anni la rendano meno adatta alle esigenze di ragazzi che vogliono entrare prima nel mondo del lavoro. Abbiamo rapporti con tutti i settori produttivi e siamo tra le 150 scuole in Italia definite interculturali perché – ha spiegato – nonostante la circolare ministeriale che limiterebbe al 30% i ragazzi stranieri, noi abbiamo classi in cui gli stranieri sono il 90%”.
“Dobbiamo rafforzare la scuola come sistema – ha concluso il sindaco Giorgio Pighi – sostenendo in particolare le scuole che sono in prima linea, per difficoltà logistiche o per particolari concentrazioni di studenti problematici. Dagli incontri – ha aggiunto il primo cittadino – stanno emergendo precisazioni e puntualizzazioni molto importanti sugli obiettivi che ci siamo posti per gli stati generali”.

 

Azioni sul documento