23/09/2010

GIORNATE DEL PATRIMONIO, SI SALE GRATIS SULLA GHIRLANDINA

Domenica 26 settembre Torre civica aperta dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19


Ingresso gratuito alla torre Ghirlandina in occasione delle Giornate europee del patrimonio, ideate dal Consiglio d’Europa. Domenica 26 settembre la torre sarà aperta dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 e si potranno visitare gratuitamente anche le sale storiche del Palazzo comunale (aperte domenica dalle 15 alle 19, da lunedì a sabato dalle 8 alle 19).
Ghirlandina. Tutelata dall'Unesco come patrimonio artistico dell'umanità insieme al Duomo e a piazza Grande, da gennaio 2008 è oggetto di lavori di restauro e si presenta ricoperta da un telo realizzato dall'artista Mimmo Paladino, che riproduce su fondo bianco disegni colorati e particolari di sculture che rievocano l'immaginario arcaico e cristiano. Così chiamata per il doppio giro di ringhiere che la incoronano come ghirlande, la Ghirlandina, simbolo della città, è alta 86 metri e unisce canoni architettonici romanici, nella parte a base quadrata coeva del Duomo, con elementi di gusto più chiaramente gotico, come la parte a base ottagonale e la piramide che costituisce la cuspide (iniziate nel 1261 su progetto di Arrigo da Campione e terminate nel 1319). La torre si può visitare ogni domenica fino al 31 ottobre.
Palazzo comunale. Nel Camerino dei confirmati, saletta decorata nel 1770 da Antonio Carbonari e Girolamo Vannulli, è conservata la Secchia rapita sottratta, secondo la tradizione, dai modenesi ai bolognesi durante la battaglia di Zappolino del 1325. Divenuta l'emblema dei valori civici, ha ispirato l'omonimo poema eroicomico di Alessandro Tassoni. Dal Camerino si accede a destra alla Sala del Fuoco, dominata da camino cinquecentesco e adornata dagli affreschi di Nicolò dell'Abate (realizzati nel 1546) che raffigurano la guerra di Modena del 43 a.C. La seicentesca Sala del Vecchio Consiglio ospita gli stalli dei Conservatori e il gonfalone dipinto da Ludovico Lana nel 1633 come ringraziamento per la fine della peste. I dipinti del soffitto sono di Ercole dell'Abate e Bartolomeo Schedoni e narrano episodi della vita di San Geminiano. Dalla Sala del Vecchio Consiglio si raggiunge la Sala degli Arazzi con le sue settecentesche tele che raffigurano la preparazione e la firma del Trattato di pace di Costanza (1183), "manifesto dell'autonomia comunale".

 

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