07/09/2010

PARCO FERRARI, "JELLICOE AVEVA PREVISTO LA PISCINA"

Il gruppo tecnico istituto dal direttore generale del Comune di Modena ha riferito questa mattina in Giunta. Parere positivo all'istruttoria pubblica

La costruzione di una piscina e di strutture per attività sportive, ricreative e culturali al parco Ferrari era già prevista nei progetti adottati dal Consiglio comunale fin dagli inizi degli anni Ottanta. E l’idea di una piscina era stata elaborata proprio da Sir Geoffrey Jellicoe, consulente alla progettazione. Lo ha riferito questa mattina in Giunta il gruppo di lavoro istituito dal direttore generale del Comune di Modena per predisporre un progetto per il parco. Ne fanno parte gli architetti Pier Giuseppe Mucci e Fabrizio Lugli, l’ingegner Marcello Cappucci, la dirigente Giovanna Franzelli e la responsabile del servizio Sport Paola Francia.
La delibera numero 22, adottata dal Consiglio comunale il 27 gennaio 1983 conteneva la relazione generale con la previsione di una piscina al parco Ferrari. Il sindaco era Mario Del Monte e l’assessore alla Pianificazione territoriale Andrea De Pietri, mentre i progettisti erano gli architetti Pietro Bassetto e Raffaele Gentile e l’ingegner Alberto Muratori. Tra i consulenti della progettazione figuravano l’ingegner Massimo Majowiecki e gli architetti Leonardo Benevolo, Harriet Phillips, Roberto D’Agostino e Sir Geoffrey Jellicoe, che si era occupato, in particolare, degli spazi verdi.
Il gruppo di lavoro che questa mattina ha presentato una prima relazione alla Giunta comunale ha iniziato ad analizzare i documenti e progetti a partire dagli inizi degli anni ’80 con il compito di attualizzarli e di redigere un piano direttore per completare il parco Ferrari. Al termine della relazione, la Giunta ha espresso apprezzamento per il lavoro iniziale del gruppo tecnico e ha considerato “in modo positivo la scelta dell’istruttoria pubblica che, nei casi in cui è consentita dalle norme e come è più volte avvenuto in passato, darà modo di seguire un utile percorso di confronto voluto dagli istituti di partecipazione previsti dallo Statuto comunale”.
 

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