21/09/2010

SERVIZIO IDRICO, PER ORA NESSUNA MODIFICA ALLO STATUTO

Dopo un lungo e controverso dibattito in Consiglio comunale sono state bocciate le proposte di Modenacinquestelle.it e del Pd, che si è però visto approvare una mozione

Si è concluso con una doppia bocciatura il lungo dibattito sulle due proposte di delibera relative al servizio idrico, avvenuto ieri, lunedì 20 settembre, in Consiglio comunale a Modena. La proposta di deliberazione del consigliere Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it, sulla quale la Commissione ha espresso parere negativo, chiedeva di inserire nello Statuto comunale una formulazione che definisse il servizio idrico integrato “pubblico, locale privo di rilevanza economica”. Hanno votato a favore anche Idv e Modena nuova. Si sono espressi in modo contrario Pd, Pdl e Lega nord e si sono astenuti Mpa, Pier Luigi Taddei della Lega nord e Franca Gorrieri, Giulia Morini ed Elisa Sala del Pd.
La proposta di deliberazione del Partito democratico, presentata dal capogruppo Paolo Trande, sulla quale la Commissione competente si era espressa a favore, chiedeva di inserire nello Statuto il riferimento a “l’inalienabile proprietà pubblica delle reti idriche” e alla necessità di adottare atti che perseguano l’effettiva rispondenza del servizio idrico locale all’interesse pubblico e all’utilità generale”. Si sono espressi contro Modenacinquestelle.it, Idv, Lega nord, Modena nuova e Pdl; hanno votato a favore Pd e Mpa. La proposta non è passata perché per modificare lo Statuto in prima istanza è necessario il voto favorevole di almeno due terzi dell’Aula; la proposta potrà essere però ripresentata entro 30 giorni e, in seconda istanza, approvata con il 50% più uno dei voti.
Respinto (con il voto favorevole del solo proponente) anche l’ordine del giorno presentato in corso di seduta da Ballestrazzi, in cui si dichiarava “pieno appoggio” ai quesiti referendari. Approvato, invece, anche con l’appoggio di Modenacinquestelle.it e il voto contrario di Pdl e Lega nord, quello presentato dal Pd, che parla di “apprezzamento” per i quesiti referendari.

 

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