28/09/2010

VARIAZIONE DI BILANCIO, LUNGO DIBATTITO IN AULA

Per le opposizioni la variazione al Bilancio è "inutile" e "non intacca gli sprechi"; per la maggioranza è "la dimostrazione delle capacità previsionali del Comune"

Un lungo dibattito consiliare ha preceduto la votazione della seconda variazione del Bilancio di previsione 2010 del Comune di Modena.
In apertura, Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) ha evidenziato che “il risparmio di 145mila euro su una progettazione esterna spostata all’interno del Comune deve diventare un esempio” e ha ricordato che la legge Merloni prevede incentivi per il personale interno impegnato in tal senso. Il consigliere si è inoltre compiaciuto delle minori entrate provenienti dalle sanzioni stradali e ha invitato il Comune a reperire risorse economiche anche “agendo nei confronti degli evasori fiscali”. Per Eugenia Rossi (Idv) “la variazione è inconsistente, inutile e non affronta i problemi nodali di un bilancio che dimostra le carenze dell’Amministrazione comunale nei confronti della crisi. Sono falliti importanti tentativi di modifica, a partire dal Piano casa: manca la presa di coscienza del problema degli sfratti e tutte le varianti al Poc che sono state presentate non hanno sortito alcun risultato sul mercato immobiliare”.
Per Nicola Rossi (Lega nord) quella dell’Amministrazione comunale è “una politica di bilancio che va ad intaccare l’imposizione fiscale senza nessun taglio delle spese superflue: ci troviamo a fare i conti con previsioni fuorvianti che si basavano su entrate imprevedibili, le sanzioni. E per compensare le minori entrate, le risorse sono state prese da Ici arretrate e da addizionali dell’energia elettrica, fondi che potevano essere diversamente usati”.
Per il Pdl, Olga Vecchi ha ricordato che il suo gruppo da anni esorta l’Amministrazione a operare tagli perché le risorse sarebbero arrivate a mancare. “Non siamo tenuti a tagliare scuola e servizi primari – ha precisato - c’è un altro modo per risparmiare: noi attacchiamo le consulenze”. “Evidentemente questo Comune non fa nulla per modificare la struttura della spesa - ha ribadito Adolfo Morandi - non c’è neppure la volontà di ascoltare le proposte delle opposizioni. Occorre rivedere il sistema di gestione dei servizi e mettere mano all’organigramma del Comune, che ha 42 dirigenti con costi molto elevati”.
“Un giudizio negativo sul bilancio di previsione - è stato espresso anche da Davide Torrini (Udc) che ha aggiunto: “Se si aprirà un dibattito vero su come ristrutturare il bilancio, noi siamo interessati a svolgere un ruolo responsabile. Tutti sono capaci di tagliare riducendo i servizi, la vera sfida è tagliare evitando che a pagare siano i cittadini”. Anche Sergio Celloni (Mpa) ha chiesto che “in questo momento di crisi la macchina pubblica sia governata in modo diverso per ridistribuire le risorse tra le voci di spesa e le priorità. Mi sembra un palliativo quello che oggi si propone di fare – ha affermato - mentre dovremmo ragionare in termini di larga scala, dove l’efficienza non va vista solo in relazione ai singoli servizi”.
“Una variazione di soli 755 mila euro è la dimostrazione delle straordinarie capacità di previsione dell’Amministrazione comunale”, ha osservato Salvatore Cotrino (Pd), che ha sottolineato le criticità del 2010, “anno dell’impatto della crisi economica”, e la capacità del Comune di trovare le risorse senza toccare le aliquote dell’imposizione fiscale. Sempre per il Pd, Giuliana Urbelli ha aggiunto: “Anche noi sosteniamo che sulle consulenze si potrebbe fare meglio, ma qualcosa è stato fatto: auspichiamo che il risparmio di 150 mila euro sia un primo ridimensionamento di queste spese”. Giorgio Prampolini ha messo in guardia circa i nuovi tagli ai trasferimenti agli enti pubblici previsti dal decreto Tremonti “che metteranno anche la nostra amministrazione su un banco di prova” e ha concluso: “Dovremo tutti abituarci ad essere più poveri; la sfida sta nel riscoprire una maggiore sobrietà”. Per Paolo Trande “siamo davanti a un apparato tecnico e amministrativo di prim’ordine, mentre noto un certo strabismo: ho letto sui giornali che in una città non lontana il calo delle multe è stato del 40 per cento, a Modena si incassano 600 mila euro in meno dalle sanzioni e il dato viene letto come incapacità di fare previsioni di bilancio”.
Per quanto riguarda il Piano casa, l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti ha ricordato che quello nazionale prevedeva 550 milioni di euro ridotti a 200. A Modena erano destinati 2 milioni 954 mila euro per il recupero di 110 alloggi, sono arrivati 450 mila euro dal Fondo nazionale che la Regione ha integrato con 2 milioni 504 mila. “Abbiamo fatto 4 bandi di sostegno all’affitto dando contributi a più di 100 famiglie. Non riusciamo a rispondere a tutti gli sfratti per la carenza di alloggi, per questo offriamo alle famiglie la nostra disponibilità a contribuire ai costi per l’affitto nel mercato privato”, ha spiegato.
In conclusione, il sindaco Giorgio Pighi ha osservato che “il bilancio del Comune è risultato quello meno indebitato in conto capitale e quindi Modena è il capoluogo con meno debiti. Ciò è espressione di forte solidità, ma è anche un’ingiustizia, poiché non possiamo rivedere questa situazione per colpa del Patto di stabilità”. Riguardo alle “consulenze”, il sindaco ha parlato di “uno strumento che va utilizzato in maniera appropriata, quando nell’organico mancano le competenze”.
 

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