04/10/2011

APPALTI, "MEGLIO EVITARE IL CRITERIO DEL MASSIMO RIBASSO"

L'assessore Marino ha risposto all'interrogazione di Trande (Pd) sulle modalità adottate dal Ministero per l'aggiudicazione dei lavori alla caserma Pisacane e all'Accademia

“Il criterio del massimo ribasso adottato dal ministero della Difesa per gli interventi alla caserma ex VIII Campale e all’Accademia militare di Modena è permesso dal Codice degli appalti. Riteniamo però che l’offerta economicamente più vantaggiosa sia da preferire ogni qualvolta la natura e la tipologia dell’opera da realizzare lo renda opportuno”.
Lo ha affermato l’assessore ai Lavori pubblici Antonino Marino rispondendo ieri in Consiglio comunale all’interrogazione del Pd presentata dal capogruppo Paolo Trande sulla rimozione delle coperture in amianto della caserma Pisacane (ex VIII Campale), sui lavori di riqualificazione della palestra dell’Accademia militare, sui sistemi utilizzati per l’aggiudicazione degli appalti in città e sul rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata.
Con l’interrogazione, il Pd ha chiesto una valutazione tecnica sulla metodologia di gara utilizzata per i due interventi e ha domandato “se è possibile e ipotizzabile che anche le stazioni appaltanti periferiche dello Stato presenti sul territorio regionale e provinciale possano aderire agli Osservatori locali degli appalti e siglare il Protocollo di intesa delle amministrazioni modenesi”. Gli interroganti, in particolare, hanno espresso preoccupazione per l’attribuzione dei lavori attraverso il sistema di aggiudicazione degli appalti detto del “massimo ribasso”, considerato quello più a rischio di infiltrazioni, cui va preferito il sistema della offerta “economicamente più vantaggiosa”. L’interrogazione ha inoltre evidenziato “la pericolosità delle modifiche approvate dal Parlamento al Codice dei contratti pubblici in cui, contravvenendo alle indicazioni dell’Unione Europea che invita ad utilizzare le gare d'appalto, si stabilisce il ricorso alla trattativa privata, senza bando di gara, per lavori con un importo sino a un milione e mezzo di euro con un arretramento sul fronte della trasparenza e della concorrenza”.
Il ministero della Difesa, rispondendo a un’interrogazione parlamentare sulla gara d’appalto per la rimozione della copertura della caserma, ha risposto di aver svolto a norma di legge le operazioni sia per la modalità di aggiudicazione sia per il sistema di controllo. “Formalmente e dai documenti esaminabili non risultano pertanto anomalie allarmanti. Credo però – ha aggiunto l’assessore Marino – che, adottando il criterio del massimo ribasso si sarebbe dovuto rafforzare il sistema di controllo, accompagnando alla richiesta di autodichiarazione di ammissione e Soa una serie di controlli necessari a provare quanto autodichiarato e adeguati a verificare i requisiti di moralità e tecnico-professionali”. Per Marino, “il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa dà maggiore garanzia per l’affidamento di lavori pubblici a imprese strutturate, ma prima del 2006 non era possibile applicarlo al di sotto di appalti di circa 5 milioni di euro. Nel 2010 – ha aggiunto – su 22 gare dei Lavori pubblici nessuna è stata fatta con il criterio del massimo ribasso, ma tutte con il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa. La stessa cosa vale per il settore Manutenzione e logistica”.
L’assessore si è detto d’accordo con l’ipotesi che anche gli appalti periferici dello Stato aderiscano agli Osservatori locali degli appalti e assumano misure analoghe a quelle del Protocollo di intesa provinciale del 2007, “ma secondo il ministero quest’ultimo contiene parametri che già la normativa nazionale e quella specifica della Difesa adottano”, ha spiegato.
Nella replica, Trande ha sottolineato che “bisognerebbe evitare l’asimmetria tra quello che fa lo Stato e quello che fanno gli enti locali. Le necessità economiche potrebbero indurre a utilizzare il sistema del massimo ribasso anche sul nostro territorio e questo potrebbe aprire uno spazio alle infiltrazioni mafiose”.
 

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