11/10/2011

SANITÀ, DIBATTITO IN CONSIGLIO SUL PIANO ATTUATIVO 2011-2013

Gli interventi di maggioranza, opposizione e assessori nella seduta del 10 ottobre

Un lungo dibattito in Consiglio comunale ha accompagnato la relazione del sindaco sul Pal, Piano attuativo locale della Provincia di Modena 2011-2013, formulato dalle Aziende sanitarie su indicazione della Conferenza territoriale socio-sanitaria. Sul tema sono stati presentati dieci ordini del giorno, metà dei quali approvati.
Per il Partito democratico il primo intervento è stato quello di Giulia Morini, che ha evidenziato come “la presa in carico globale della persona” sia “la chiave di volta per migliorare e razionalizzare i servizi, con percorsi modulari che dopo il ricovero prevedano step intermedi”. Il capogruppo Paolo Trande ha ricordato che “il Pal è frutto di un anno e mezzo di confronto tra cittadini, operatori sanitari e istituzioni. Si è cercato di tenere conto delle richieste in un quadro di sostenibilità e appropriatezza – ha detto – senza dimenticare la buona percezione complessiva della nostra assistenza sanitaria e i problemi derivanti dalle risorse calanti, dall’invecchiamento della popolazione e dai costi delle dotazioni tecnologiche”. Secondo Luigi Alberto Pini “il Pal cerca di porre al centro dell’attenzione non gli ospedali, ma il paziente e i servizi sul territorio. È necessario – ha aggiunto – evitare di strumentalizzare i timori di chi abita nelle zone periferiche: la probabilità di guarigione è più alta nei centri ad alta specializzazione, e noi dobbiamo garantire a tutti la migliore assistenza, piuttosto che il contentino dell’ospedale sotto casa”. Per Stefano Rimini “il Piano è un completamento della precedente programmazione. È importante – ha detto - discutere questi argomenti in Consiglio, ma non è qui che possono emergere nel dettaglio nuove proposte: l’apertura o la chiusura dei reparti e le decisioni organizzative spettano alle Aziende sanitarie”. Federico Ricci di Sinistra per Modena ha dichiarato: “La nostra sanità è tra le migliori d’Italia e molta gente viene da fuori a farsi curare. Il Governo sta cercando di smantellare il sistema pubblico a favore di quello privato e serve uno sforzo straordinario per orientare le risorse alla luce dei nuovi bisogni nati dai cambiamenti sociali”.
Per il Pdl, Olga Vecchi ha affermato che “il nuovo Pal è uguale al precedente, a parte lo slogan sulla nascita delle case per la salute. Bisogna smettere di sprecare risorse e tornare al progetto degli anni Novanta, che vedeva l’ospedale di Baggiovara centrato sulla lungodegenza”. Sandro Bellei si è soffermato sul “problema concreto dei tempi di attesa per le visite specialistiche: lo standard regionale parlerebbe di 30-60 giorni, a Modena ci si trova ad attendere anche sei mesi”. Luigia Santoro ha sostenuto che “sarebbe servita una scelta oculata per potenziare il Policlinico. Evitare la competizione nociva tra le due strutture ospedaliere della città libererebbe risorse da destinare ad anziani e disabili”. Per il capogruppo Adolfo Morandi, “nessuno nega che in città ci sia anche una sanità eccellente, ma questo si deve soprattutto alla presenza della Facoltà di Medicina. Per motivi non tecnici, ma politici, il grande ospedale costruito alla periferia ha danneggiato il policlinico universitario”. Secondo Gian Carlo Pellacani, “il Pal è un documento politico che manca di concretezza e non risolverà i problemi, perché è in totale continuità con quello del 2005. Probabilmente non sarà nemmeno attuato, dato che il presidente della Provincia sta tentando di rassicurare le zone di Pavullo e Finale garantendo che non cambierà nulla”.
Per l’Italia dei Valori, Eugenia Rossi ha affermato: “La proposta di Pal presenta molti aspetti positivi, fra cui i principi di sicurezza, appropriatezza e prevenzione. Non mancano le criticità: il calo di risorse dal Governo, l’invecchiamento della popolazione, la pesante concorrenza tra le due aziende sanitarie, la riduzione dei posti letto sul territorio”. Stefano Barberini della Lega Nord ha detto: “Se oggi qualcuno dei presenti avesse un ictus, l’ambulanza lo porterebbe a Baggiovara anziché al Policlinico, che è più vicino. A volte invece bastano minuti per fare la differenza tra la vita e la morte”. Per Modenacinquestelle.it Vittorio Ballestrazzi ha espresso dubbi sulla programmazione relativa al territorio provinciale: “Il Comitato per l’ospedale di Castelfranco sostiene che i loro problemi aumenteranno con questo Pal. Oggi comunque paghiamo la scelta sbagliata, fatta 20 anni fa, di investire sull’ospedale di Baggiovara”. Sergio Celloni di Mpa ha ricordato: “Io votai a favore del polo di Baggiovara, ma oggi le aspettative sono state tradite. È importante investire denaro non tanto in nuovi macchinari ma nel far funzionare quelli che ci sono”. Secondo Davide Torrini dell’Udc, “dobbiamo cercare di salvare il diritto alla salute rivedendo il vecchio modello e progettando nuovi strumenti che funzionino con risorse calanti. Dobbiamo mettere al centro il territorio, investire sui medici di medicina generale, ridurre gli accessi impropri al Pronto soccorso”.
L’assessore al Personale Marcella Nordi ha evidenziato i problemi legati agli organici degli ospedali: “Come i Comuni, le Aziende sanitarie possono rimpiazzare solo un quinto del personale che va in pensione. È grave non poter sostituire medici e infermieri”. Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali e sanitarie, ha ricordato che “medici di base e pediatri sono i referenti della salute dei cittadini e devono avere un ruolo diverso. L’offerta di visite specialistiche ed esami diagnostici cresce continuamente, ma anche la richiesta è esplosa: è necessario lavorare sull’appropriatezza e limitare i ricorsi non necessari a prestazioni sanitarie”. Simona Arletti, assessore alle Città sane e educazione alla salute, ha evidenziato che “sono prioritarie la prevenzione, le relazioni tra ambiente e benessere, la domiciliarità, l’assistenza post ospedaliera. La salute la determinano prima l’ambiente di vita e di lavoro e poi l’assistenza sanitaria. Quando ci occupiamo di piste ciclabili e ambiente ci occupiamo di salute”. Il sindaco Giorgio Pighi ha concluso il dibattito affermando: “Lavorare sul territorio è indispensabile per raggiungere i cittadini e i loro bisogni. Unificare i due ospedali in una sola azienda non costituisce un reale risparmio. Servirebbero nuove possibilità legislative, che attualmente non ci sono, per determinare i rapporti tra aziende ospedaliere e università”.
 

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