11/10/2011

SANITA', "UN PIANO PER GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE"

Il sindaco Pighi ha aperto il dibattito sul Pal durante il Consiglio di lunedì 10 ottobre

In vista dell’approvazione del nuovo Piano attuativo locale della sanità, il sindaco di Modena Giorgio Pighi è intervenuto nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 10 ottobre. Il suo discorso ha aperto un ampio dibattito alimentato da dieci ordini del giorno.
Il sindaco ha sottolineato l’alto livello raggiunto dalla sanità locale, soprattutto per merito del lavoro realizzato dal mondo sanitario territoriale e ospedaliero, che si traduce in aumento delle aspettative di vita, tempi e risultati invidiabili delle prestazioni sanitarie, capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. “Sono questi gli elementi che devono rimanere in primo piano rispetto alla polemica politica e alla dialettica”, ha affermato ricordando anche l’importanza del Pal come strumento di raccordo fra la gestione della sanità a livello regionale e gli enti locali su area vasta. Dopo aver espresso apprezzamento per il lavoro svolto da Aziende sanitarie e Università, Pighi, che assieme al presidente della Provincia Emilio Sabattini presiede la Conferenza territoriale sociale e sanitaria, ha ricordato le linee direttrici fissate dalla Conferenza per l’elaborazione del nuovo Pal: potenziamento dell’assistenza e dei servizi territoriali, rimodulazione dei ruoli degli ospedali, maggiore integrazione tra i servizi esistenti e semplificazione organizzativa.
“La scelta strategica di mantenere e potenziare il sistema a rete – ha continuato il sindaco – attraverso una riorganizzazione dei servizi che individua tre macroaree (nord, sud e centro), è caratterizzata dalla centralità assegnata alle politiche territoriali. Altro elemento chiave della proposta è la forte integrazione fra ospedali e territorio e tra Azienda Usl e Policlinico, che prevede la creazione di un presidio unico provinciale per il coordinamento di tutte le strutture ospedaliere. Superando l’attuale classificazione per reparti – ha aggiunto Pighi - gli ospedali sono caratterizzati sempre più come luoghi dove curare i pazienti acuti e si suddividono in provinciali, d’area e di prossimità. Aumentano i letti di lungodegenza e diminuiscono quelli chirurgici, di pari passo crescono i day hospital e le chirurgie ambulatoriali. Gli investimenti vanno nella direzione di migliorare impianti, sicurezza, logistica con un unico magazzino provinciale e il potenziamento tecnologico”.
Tra gli elementi di novità è previsto un Osservatorio provinciale per la rendicontazione dei risultati che permetterà di conoscere le criticità e intervenire in tempi rapidi. “Inoltre – ha continuato il sindaco - occorre insistere sulla prospettiva del territorio, con servizi vicini al cittadino, ambulatori aperti tutti i giorni, tecnologia al domicilio del paziente. Un ruolo chiave, anche per limitare l’uso improprio del pronto soccorso, spetterà all’assistenza specialistica ambulatoriale con studi medici, nuclei per le cure primarie e la novità costituita delle case per la salute. L’obiettivo è cambiare la tradizionale forma organizzativa per andare verso aggregazioni strutturali tra medici, pediatri, guardia medica, nuclei di cure primarie, che devono caratterizzarsi per visibilità, accessibilità e polifunzionalità assicurata dalla presenza di più professionisti e dotazioni tecnologiche”. Per quanto riguarda le case della salute, Pighi ha spiegato che si tratta di poliambulatori sempre aperti dove il cittadino trova medici di medicina generale, di continuità assistenziale e per l’emergenza, punto prelievi e servizi di diagnostica di radiologia ed ecografia di base. Saranno realizzate con diverse tempistiche entro il 2015.
Discorso a parte meritano le strutture intermedie territoriali, in cui rientrano le residenze temporanee, e la rete domiciliare che vede l’attivazione di nuovi percorsi riabilitativi con il coinvolgimento di famiglie e territorio.
Infine, accanto agli ospedali di area (Carpi e Sassuolo) e a quelli di prossimità (Mirandola, Pavullo, Vignola e Castelfranco), la nuova rete ospedaliera conferma due strutture hub provinciali per le funzioni di alta complessità: Baggiovara e il Policlinico. Il sindaco ha anche ricordato la vocazione dei due ospedali. Il Policlinico è sede di insegnamento per i corsi di laurea, per lo sviluppo della medicina rigenerativa e per le attività elettive di secondo e terzo livello: oncologia, chirurgia trapiantologica, specialità chirurgiche, materno-infantile. Baggiovara, secondo polo di integrazione tra servizio sanitario e Università, resta a prevalente orientamento chirurgico, sede del Dipartimento di emergenza, delle attività non programmate, della chirurgia vascolare e dei percorsi riabilitativi.
“Questo il quadro complessivo in cui ci muoviamo – ha concluso Pighi – e il compito del Consiglio, che anticipa la Conferenza territoriale in cui tutti i sindaci esprimeranno il loro parere, è considerare le eccellenze e le potenzialità del sistema sanitario, ricordando che la salute è un diritto primario che vogliamo garantire anche attraverso questo Piano”.
 

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