08/04/2011

AL SAN PAOLO RIAFFIORA L'ANTICA VASCA DEL LAVATOIO

Potrebbe risalire al Cinque o al Settecento. I lavori di scavo per la riqualificazione del monastero hanno portato alla luce l'intero canale Modonella

L’antica vasca del lavatoio del monastero di san Paolo è stata rinvenuta a Modena nel cortile delle Caselle durante i lavori di scavo per la riqualificazione del comparto che il Comune sta svolgendo sotto la sorveglianza della Soprintendenza. Il manufatto in cotto, di circa 10 metri per 15, potrebbe essere quello originale del Cinquecento o quello ampliato durante i lavori di riorganizzazione dell’orto-giardino conventuale alla metà del Settecento.
Gli scavi hanno inoltre riportato alla luce l’intero canale Modonella, oggi perfettamente visibile in tutto il suo tratto: dall’ingresso, in prossimità del lavatoio, sino all’esterno del complesso conventuale dove erano documentati i guazzatoi per i cavalli.
La vasca emersa dagli scavi potrebbe essere quella di cui parlano le cronache della prima metà del XVI secolo, quando il convento delle monache di san Paolo venne ampliato inglobando l’area a ridosso della porta Redecocca e deviando il corso del canale Modonella per portare acqua pulita all’interno del monastero. L’edificio era destinato ad ospitare non solo zitelle di umili origini, ma anche ragazze di famiglie abbienti.
L’area occupata dall’ampliamento del monastero era quella utilizzata dai cardatori della lana per stendere i panni e ospitava il grande lavatoio pubblico alimentato dal canale. A questo proposito, le cronache segnalano le rimostranze dei modenesi quando il lavatoio venne riservato esclusivamente alle suore, che ne avevano fatto richiesta alle autorità per non udire “i discorsi boccacceschi” delle popolane e delle lavandaie. Quell’esclusiva garantiva al convento di san Paolo acqua limpida che proveniva dalle sorgenti pulite dei fontanazzi delle paludi a sud di Modena, nell’attuale zona di viale Amendola.
Altre cronache riferiscono inoltre che, in seguito ad altri lavori svolti nel convento intorno al 1740, viene rinvenuta la “vecchia” vasca del lavatoio.
Il progetto di recupero del comparto San Paolo, il complesso di edifici situati tra via Caselle, via Francesco Selmi e via Camatta, nasce da un accordo tra Comune, Università, Provincia e Fondazione cassa di risparmio di Modena, che finanzia l’intervento per un importo complessivo di 17 milioni di euro. Il complesso, che è di proprietà dell’Azienda di servizi alle persone “Patronato Figli del popolo e Fondazione S. Paolo e S. Geminiano”, è dagli anni ’80 in gran parte gestito, in locazione, dal Comune. La convenzione prevede che sia l’Amministrazione comunale a coordinare l’intera esecuzione dei lavori come unica centrale di committenza.

 

Nota per le redazioni: si inviano per email quattro immagini relative a:
1. Mappa di Modena nel 1684
2. Mappa di Modena con la pianta e l'orto del Monastero delle Monache di San Paolo del 1825
3. Fotografia della lavanderia all'interno dell'Educatorio san Paolo, 1930 circa
4. Progetto del giardino di via caselle che tiene conto dell'antica sistemazione originaria
 

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