17/06/2011

MODENA, IN MOSTRA FINO AL 26 GIUGNO LE SCULTURE DEL '900

Ultima settimana per la mostra "Forme e figure", 40 opere da Graziosi a Quartieri


Ultima settimana di tempo per visitare la mostra “Forme e figure: Modena e la scultura nella prima metà del Novecento”,. dedicata alla figura umana, dal nudo virile eroico all’immagine della madre e del fanciullo, e allestita al Museo Civico d’Arte in Largo Porta Sant’Agostino 337. Realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Modena e Assicoop la mostra è curata da Francesca Piccinini, Luciano Rivi e Cristina Stefani e resta aperta, con ingresso gratuito, fino al 26 giugno (informazioni allo 059 2033100, www,comune.modena.it/museoarte). Con un percorso che tocca il museo, ma anche il Municipio, il cimitero monumentale e altri luoghi urbani, rende conto degli esiti più rappresentativi della scultura nella prima metà del Novecento a Modena, in una serie di nuclei tematici che ruotano intorno alla figura umana.
Le 40 opere esposte consentono di passare dagli iniziali modelli veristi di Giuseppe Gibellini ai dinamismi plastici di Giuseppe Graziosi, dal simbolismo di Ermenegildo Luppi alle riflessioni sulla tradizione locale di Armando Manfredini. Si arriva infine alle istanze intimiste di Vittorio Magelli e alle nuove richieste formali del secondo dopoguerra, riscontrabili sia in Magelli che in Marino Quartieri.
La sede principale della mostra è il Museo Civico d’Arte in largo Porta Sant'Agostino 337 (aperto da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18). Indirizzo e orari analoghi per la Gipsoteca “Giuseppe Graziosi”, al piano terra del Palazzo dei Musei, mentre il Palazzo Comunale in piazza Grande è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.
Oltre alle opere esposte all’interno del Museo è possibile, grazie a una mappa della città realizzata appositamente, scoprire la statuaria monumentale per le strade di Modena, dalle fontane di Giuseppe Graziosi, al monumento ai caduti di Ermenegildo Luppi (viale Martiri della Libertà) o alle opere del Cimitero di San Cataldo. L’obiettivo del percorso è sottolineare la funzione pubblica della scultura nel Novecento e lo stretto rapporto che unisce le collezioni del Museo civico d’arte al territorio. Il museo scultoreo all’aperto descritto nell’itinerario proposto comprende artisti noti e altri quasi sconosciuti: Giuseppe Gibellini, Silvestro Barberini, Giuseppe Graziosi, Ermenegildo Luppi, Armando Manfredini, Ubaldo Magnavacca, Benito Boccolari, Dante Zamboni, Veldo Vecchi, Marino Quartieri.


 

Azioni sul documento