27/09/2011

MANOVRA, L'OPPOSIZIONE: "APERTURA SE SI CAMBIA ROTTA"

Gli interventi di Pdl, Modenacinquestelle.it, Udc e Idv sulla relazione del sindaco

Apprezzamento per i toni della relazione del sindaco e disponibilità all’apertura “condizionata dalla reale possibilità di essere ascoltati”. Hanno ruotato attorno a questi due aspetti molti degli interventi dei consiglieri di opposizione dopo la relazione del sindaco Giorgio Pighi sulle ricadute della manovra sul bilancio del Comune, nella seduta serale di lunedì 26 settembre.
Per il Pdl, Michele Barcaiuolo ha suggerito di ampliare il discorso: “Questa è un’epoca in cui si stanno spostando le ricchezze del pianeta dall’Occidente ai cosiddetti Paesi emergenti. La situazione nazionale, poi, è figlia anche di errori del passato: il debito pubblico italiano non si è certo sviluppato nella cosiddetta seconda Repubblica. È necessario che anche i Comuni chiedano a gran voce una riforma delle pensioni, per una questione di equità tra le generazioni. Serve una reale e concreta voglia di intervenire per il futuro della città e del Paese, con un radicale cambio di rotta che questo Comune può sicuramente fare”. Gian Carlo Pellacani ha paragonato l’intervento del sindaco a una “medaglia a due facce”: “La prima mi ha convinto, descrivendo le pesanti ricadute sui servizi della manovra varata dal Governo, con toni pacati e chiedendo responsabilità e collaborazione alle opposizioni. Noi siamo disponibili, anche se non sono certo che ci sarà uno spazio reale. L’altra faccia della medaglia è che l’emergenza non è capitata tra capo e collo, ma si trascina dal 2008 e il Comune l’ha ignorata con livelli di spesa superiori alle possibilità. Ora è necessario rivedere un modello di società che ha sperperato risorse ma vi ha consentito di restare in sella nella gestione del potere”. Per Andrea Leoni, “ci sono momenti in cui bisogna andare anche oltre le proprie posizioni. Per noi, alla sfida globale si affianca infatti quella locale di rilanciare il nostro territorio, il cui modello di sviluppo è in crisi. Raccolgo la sollecitazione del sindaco e mi riservo di fare la mia parte, ma vorrei ricordare che in questo Comune c’è troppa burocrazia che impedisce, per esempio, di creare asili aziendali o che porta ad avere regolamenti edilizi diversi a distanza di pochi chilometri. Bisogna liberare le energie positive che ancora ci sono, partendo dalla capacità che i modenesi hanno sempre avuto di fare impresa”. Adolfo Morandi ha aggiunto: “Da anni andiamo dicendo che la spesa del Comune non è sostenibile. Ho il timore che non ci sia un vero cambiamento di rotta. Modena ha la fortuna di ospitare un’importante Fondazione, alla quale dobbiamo chiedere di intervenire in questo momento di crisi, come è già stato fatto e ancora di più. Il sindaco ha chiesto tempo, ormai il tempo non c’è più. Mi auguro che non si arrivi a una situazione come quella della Grecia, ma bisogna correre ai ripari”.
Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha dichiarato: “Tutti sanno che la manovra nazionale è iniqua e sono felice di vedere che in questi mesi i sindaci si sono fatti sentire al di là delle bandiere di parte. Una delle novità e delle speranze è il recupero dell’evasione fiscale che andrà a favore dei Comuni: a Bergamo prevedono di recuperare 2 milioni di euro. È necessario inoltre – ha proseguito - ridurre i costi della politica. Come Consiglio potremmo proporre l’abbattimento del 50% degli stipendi dei consiglieri regionali, risparmiando quasi 7 milioni di euro da qui alla fine della consigliatura. Sono favorevole anche a una patrimoniale e al ripristino dell’Ici”. Ballestrazzi si è poi soffermato su alcune “note dolenti”: “Che fine hanno fatto gli Stati generali? Bisognerà tagliare i contributi a pioggia alle associazioni, far partecipare i cittadini alle scelte di bilancio, prestare attenzione alle nomine negli enti”.
Davide Torrini, Udc, ha detto: “Oggi stiamo mettendo mano ai bilanci perché non ci danno più soldi. Fino a quando non siamo stati obbligati non abbiamo fatto alcun intervento, sperando di scaricare su altri le responsabilità”. Torrini ha definito importante “la liaison tra Pd e Pdl che si è percepita stasera” e ha aggiunto: “Andrebbe fatto un programma triennale sulle esternalizzazioni dei servizi e sul grado di copertura delle tariffe, avviando un confronto con la Regione sugli standard. Darò l’ennesima apertura a questa relazione di altissimo profilo istituzionale e politico. Però chiedo in modo solenne un impegno: bisogna chiuderla con la guerra tra poveri tra un assessorato e l’altro e finirla con i giochetti tra di voi e nel vostro partito. Dovremmo sapere nel giro di 10 giorni se l’assessore Colombo è o non è il nostro interlocutore”.
Per Eugenia Rossi, Idv, “il welfare resta primario e indispensabile come obiettivo e come garanzia. Gli investimenti saranno difficili, dovranno essere mirati, condivisi, efficaci e attenti a un modello di sviluppo nuovo e diverso da quello prospettato finora. Credo si debba evitare l’aumento dell’imposizione, che si andrebbe a sommare ad altri aumenti già pesantissimi sulle famiglie, e si scaricherebbe sui soliti noti, pensionati e lavoratori dipendenti che non sfuggono alla fiscalità. Gli evasori invece – ha concluso - possono farla franca fino al 90 per cento, e abbiamo un’orribile lunghissima tradizione di sanatorie, scudi fiscali e condoni”.
 

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