13/11/2012

BAGNI PUBBLICI IN CITTÀ, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Tutti concordi nel riconoscere l’importanza del servizio per rendere più ospitale la città

“Meglio tardi che mai, di questo provvedimento c’era assolutamente bisogno”, ha affermato William Garagnani, del Pd, aprendo il dibattito sulle linee di indirizzo per l’assegnazione della gestione dei servizi igienici pubblici di Modena, che lunedì 12 novembre il Consiglio comunale ha approvato con il voto di tutti i gruppi a eccezione di Modena futura che si è astenuta.

Per Garagnani “attraverso buoni servizi igienici si fa anche marketing territoriale; si dovrebbe pensare ai servizi non solo come luogo dove esplicare funzioni fisiologiche, ma in cui ricevere anche informazioni e la persona che li gestisce, adeguatamente  formata, potrebbe distribuire materiali e fornire informazioni”. Infine, il consigliere ha sollevato dubbi sulla cifra che verrà spesa per ciascuno dei servizi. Per il Pd, anche Enrico Artioli ha osservato come “il costo sia elevato” e ha suggerito l’ipotesi “di dotarsi in futuro di un sistema articolato che contempli anche servizi pubblici automatici”. Artioli ha pure definito interessante l’idea di fare dei servizi igienici un luogo in cui sia possibile acquisire informazioni. Stefano Prampolini ha parlato di “un servizio sicuramente migliorato”; ha sottolineato il ruolo del Consorzio che attualmente gestisce i bagni e ha introdotto il tema dei servizi negli esercizi commerciali ricordando come nel nuovo regolamento dei phone center ci sia l’obbligo di disporre di un servizio igienico. Prampolini ha infine annunciato che i servizi di piazza XX settembre saranno ristrutturati grazie a un contributo regionale, una notizia confermata dal vicesindaco Giuseppe Boschini.

Per Sandra Poppi di Modena5stelle-beppegrillo.it “il costo previsto per la gestione è significativo, ma il servizio è essenziale e deve essere adeguato, mentre eravamo forse un fanalino di coda”. Poppi ha anche osservato che “occorrerebbero più servizi igienici e quelli di Novi Park dovrebbero essere aperti anche al pomeriggio”. Insufficiente anche l’orario di apertura dei servizi pubblici ai Giardini ducali che “dovrebbero essere aperti anche in orario di pranzo e dovrebbero essere più puliti”, per questo la consigliera, ha chiesto di verificare l’effettiva gestione dei servizi una volta aggiudicati.

Sandro Bellei ha definito “poco decorose” le condizioni dei servizi igienici nei Giardini ducali, oltre che nelle stazioni, e “inconcepibile il fatto che i servizi pubblici siano aperti solo in certi orari, considerato che i bisogni che vi si esplicano non lo sono”. Bellei ha quindi invitato l’Amministrazione “a compiere ulteriori controlli, perché la spesa sostenuta dovrebbe garantire una situazione migliore”.

Per Eugenia Rossi di Etica e legalità “la gente va pagata per quello che fa e la pulizia dei bagni è sicuramente un lavoro poco piacevole”. Inoltre, occorre “distinguere le responsabilità del Comune da quelle di altri che, per esempio, gestiscono i bagni delle stazioni” e “non sottovalutare la situazione dei bagli degli esercizi commerciali e dei centri commerciali”. La consigliera ha anche sottolineato come i servizi pubblici di piazza XX settembre siano puliti e ha, infine, accennato alle problematiche connesse a eventuali bagni automatici che, se usati di frequente, non riescono a completare la pulizia e si allagano.

Federico Ricci di Sinistra per Modena ha insistito sulla necessità di “ragionare in termini di sussidiarietà tra pubblico e privato per rendere Modena ospitale: il regolamento comunale prevede alcuni obblighi da parte dei gestori dei pubblici esercizi in materia di servizi igienici – ha spiegato - ma al di là di questo, è opportuno integrare pubblico e privato per offrire un servizio migliore a chi abita o si trova a passare in città; ben venga quindi un’azione sinergica e congiunta”.

In conclusione, Giuseppe Boschini ha ribadito come “la spesa sia calcolata in base a costi standard che fanno riferimento ai contratti nazionali di lavoro del settore. Gli orari di apertura sono stati ampliati del 10 per cento e questo passo avanti ha comportato un costo; sarebbe interessante estendere ulteriormente gli orari, ma questo comporterebbe una spesa”. Infine, per l’assessore “con qualche piccolo investimento e attraverso accordi con i gestori di chioschi e bar sarà possibile rispondere meglio alle esigenze di cittadini e famiglie”.

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