09/11/2012

IL 9 NOVEMBRE GIORNATA DELLA LIBERTA’

Nel 1989 cadeva il muro di Berlino. Dal 2005 in Italia questa data è simbolo di liberazione per i paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni

 

Il 9 novembre del 1989 crolla il muro di Berlino, simbolo della Guerra fredda e della Cortina di ferro eretta al termine della seconda guerra mondiale. Dopo oltre quarant’anni di divisione si giunge così, nel 1990, alla riunificazione della Germania e la parte orientale del paese entra a far parte dell’Unione europea.

Nel 2005, il Parlamento italiano ha istituito il 9 novembre “Giorno della Libertà”.

All’art. 1 della Legge n. 61 è sancito che “La repubblica italiana dichiara il 9 novembre Giorno della Libertà, quale ricorrenza dell’abbattimento del Muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo”.

Una porzione originale del muro di Berlino può essere ammirata  nella Galleria Europa in piazza Grande 17 presso il centro Europe Direct.

Il manufatto, simbolo della straordinaria rivoluzione pacifica del 1989, è reso visibile alla cittadinanza a testimonianza di una svolta epocale che cambiò il volto dell’Europa e la vita di milioni di cittadini, e dei valori che sono a fondamento dell’Unione europea: libertà, democrazia, giustizia.

“L’attuale fase di crisi economica lancia messaggi negativi agli europei, alimentando la paura del futuro: messaggi che riguardano l’economia e il lavoro, ma anche l’Europa stessa, il suo processo di integrazione, il suo futuro”, dice l’Assessore con delega all’Europa, Simona Arletti. “Ma oggi, come nell’89, serve più Europa. L’Europa economica non basta più, serve un’Europa politica ma più democratica: un’altra Europa, sociale e dei cittadini.”

“Anche alla luce del Nobel per la pace”, prosegue Arletti, “conferito all’Unione europea per il ruolo svolto nel favorire processi di pacificazione e per aver garantito la democrazia e i diritti umani nel Vecchio continente, si presenta oggi, all’Unione stessa e a noi cittadini, l'opportunità di completare un edificio costruito a metà. Abbiamo il dovere storico di coglierla.”

Azioni sul documento