22/12/2012

MODENA CAPODANNO / 3 – QUATTRO BAND EMERGENTI SUL PALCO

Prima di Roy Paci e Aretuska a “Baci e abbracci a Mezzanotte” il 31 dicembre alle 22 in piazza Grande si esibiscono “Vanamusae”, “Fragil Vida”, “Controtempo” e “Babel”

Sono quattro le band emergenti locali selezionate dal Centro Musica del Comune di Modena per esibirsi nel concerto gratuito di Capodanno in piazza Grande, prima di Roy Paci e Aretuska. Protagonisti dall’inizio, previsto per le 22 circa, della festa “Baci e abbracci a mezzanotte”, saranno “Controtempo”, “Babel” e due gruppi provenienti dalle zone colpite dal sisma di maggio: “Vanamusae” e “Fragil Vida”.

I “Controtempo” sono un gruppo di rock italiano, fondato nel 2004 da Marco Spaggiari, attuale cantante, chitarrista e autore dei pezzi, a cui negli anni si affiancano Luca Benazzi (batteria), Patrizio Pastorelli (basso e cori), Elvis Nascetti (chitarra solista) ed Andrea Pozzetti (tastiera). La band affonda le radici della sua identità musicale nel cuore della pianura padana, trovando la sua espressione artistica nel rock italiano di targa emiliana, dove il sound del gruppo si incontra con le linee melodiche della canzone italiana e con testi che nascono dalla vita di ogni giorno. Raggiunta la notorietà con il videoclip del brano “Come Bud Spencer e Terence Hill”, con protagonisti i due attori, i “Controtempo” hanno all’attivo partecipazioni a concerti importanti, tra i quali anche “Teniamo botta” di Radio Bruno in luglio a Modena, in collaborazione con il Comune, davanti a decine di migliaia di persone. Il loro primo album ““In tutti i giorni eroi…” esce nel 2011. Ad aprile 2012 esce il terzo singolo intitolato “Musica nello stomaco”, una canzone d’amore “atipica”, dove non viene mai citata la parola amore.

I “Vanamusae” si formano nel 2007 con l’ambizione di creare brani inediti in cui far confluire esperienze musicali e letterarie. Selezionati a numerosi concorsi per emergenti riescono ad esibirsi in importanti club e circoli della regione. Rientrano tra i gruppi del progetto “Sonda” del Centro Musica di Modena, e tra i finalisti del “Premio Daolio 2012”. Dal 2009 collaborano con il progetto “Arti Vive” di Soliera, e hanno sonorizzato dal vivo il corto di Georges Méliès “Voyage dans la lune”. La loro musica alterna momenti di rock duro dalle distorsioni e dissonanze decise a digressioni più pacate, con sottofondo di testi spesso recitati o urlati, a testimonianza dell'urgenza espressiva che contraddistingue il loro scrivere. .

I Vanamusae sono Matteo Gozzi (voce) Lorenzo Lugli e Stefano Crotti (chitarre) Oussama Mansour (batteria) Nicolò Monti (basso).

I “Fragil Vida”, il cui nome deriva da un verso di Pablo Neruda dedicato a Tina Modotti, arrivano dal cuore dell’Emilia e sono sette musicanti dalle variegate esperienze, accomunati dalla passione per la musica, il teatro e tutto ciò che è arte. Definiscono il crocevia di stili che caratterizza i loro spettacoli come un “rock cantautorato (ma non eccessivamente rock), condito di jazz, pop, bossanova, taranta, e cos’altro ancora…, tutto rigorosamente di testa propria”. Insieme danno vita a un piccolo sogno, l’unione della musica con il teatro, un intreccio di voci che giocano tra loro, che recitano e cantano. Con l’uscita del loro quinto e ultimo lavoro dal nome “Giorni sospesi”, i “Fragil Vida”, dopo aver esplorato e cantato i mondi dell’allegra gioventù e dell’amore profondo, si soffermano sul beneficio del dubbio, inteso anche come cambiamento di punti di vista.

Il gruppo “Babel” è un progetto di etnomusic elettronica nato nel 2010 tra Modena e Correggio. Sei musicisti da India, Balcani e Italia mescolano suoni tradizionali e beat elettronici, tra oud e violino, rap e loop, Bollywood e pianura padana. È uno spaccato della società multietnica, che indossa il sari e cammina su groove metropolitani. Il disco “Babelizm”, il primo album del gruppo, comprende dieci brani che raccontano la città meticcia degli anni duemila, una megalopoli digitale e tribale allo stesso tempo, dove gli incroci di linguaggi e il clash multietnico portano alla luce storie di una umanità in continuo movimento. Ci sono canzoni in hindi e in greco, pezzi dedicati ai nuovi cittadini italiani: casari e contadini con il turbante e intraprendenti badanti platinate. Il suono mescola strumenti tradizionali ed elettronica, innestando la tradizione con la modernità. I “Babel” sono Giovanni Rubbiani (chitarra acustica), Fabrizio Taver Tavernelli (voce, elettronica primordiale, campionamenti), Jyoti Guidetti (voce), Alessandro Bartoli (elettronica, campionamenti), Gianluca Calò (basso), e Mario Sehtl (violino).

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