21/12/2012

MUSEO CIVICO, DA SABATO IN MOSTRA LE VESTI DELLE MUMMIE

Dai ritrovamenti di corpi mummificati a Roccapelago e Monsampolo del Tronto e dal complesso restauro dei loro oggetti, uno sguardo inedito su due antiche comunità rurali

 

 

Il ritrovamento di oltre 300 corpi inumati nella cripta della chiesa parrocchiale di Roccapelago, la sfida di restaurarne gli abiti, testimonianze della vita rurale tra Seicento e Ottocento, e il confronto con una piccola comunità marchigiana, teatro di un'analoga scoperta. Nasce così la nuova mostra del Museo civico d'arte di Modena, intitolata “Le vesti di sempre: gli abiti delle mummie di Roccapelago e Monsampolo del Tronto. Archeologia e collezionismo a confronto”, che inaugura sabato 22 dicembre alle 17 a Palazzo dei Musei in largo Porta Sant'Agostino 337. L'esposizione  propone un'ampia varietà di reperti e culmina nella presentazione di una delle mummie di Roccapelago, borgo dell'Appennino modenese, avvolta in una camicia-sudario di tela grezza. Aperta fino al 7 aprile, è promossa da Museo civico d’arte di Modena, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna e Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con i Comuni di Pievepelago e di Monsampolo del Tronto.

Nel restauro della chiesa della Conversione di San Paolo di Roccapelago, tra il 2009 e il 2011, furono ritrovati assieme ai corpi anche parte degli abiti, monili, medagliette e altri oggetti devozionali. I materiali, esposti la scorsa estate nel luogo del ritrovamento, diventano oggi parte di un inedito percorso espositivo, dialogando con antichi strumenti di tessitura, dipinti e alcuni capi provenienti dalla cripta della chiesa dell'Assunta di Monsampolo del Tronto, teatro di un analogo rinvenimento. Al visitatore si offre così un coinvolgente sguardo sull'abbigliamento popolare tra Settecento e Ottocento. Non cimeli preziosi o narrazioni eclatanti, ma fragili frammenti di vite vissute, racchiuse in umili vesti, monili o medagliette appartenuti a uomini, donne e bambini, protagonisti anonimi di un'antica quotidianità, il più delle volte fatta di fatica e miseria. Pochi oggetti che hanno accompagnato gli abitanti di Roccapelago e Monsampolo del Tronto per tutta la vita, fino alla morte e oltre, diventano oggi i soggetti principali di un inedito sguardo sulle due piccole comunità che nelle proprie chiese parrocchiali hanno conservato nel tempo le memorie forse più intime, databili tra il 1600 e il 1850, e tornate alla luce in tempi recenti. La mostra è curata da Lorenzo Lorenzini e Thessy Schoenholzer Nichols e sarà aperta da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (25 dicembre e 1 gennaio aperta solo al pomeriggio).

 

 

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