18/12/2012

OK DEL CONSIGLIO AGLI INSERIMENTI LAVORATIVI PER DISABILI

Approvate le linee di indirizzo per l’affidamento del servizio dal 2013 al 2017. L’assessore Maletti: Una delibera con un’alta valenza sociale, ma anche economica

Sono state circa 425 le persone in condizioni di svantaggio interessate dall’attività di inserimento formativo e lavorativo svolta dal Comune nel 2010; 482 quelle seguite nel 2011 e a fine agosto di quest’anno erano già 401. Di queste, 225 adulti soli con figli minori e in situazione di disagio economico (10 anche sottoposti a misure di sicurezza), 75 con problemi psichiatrici in carico al Servizio di Salute Mentale, 29 con grave disabilità, 25 minori seguiti dal Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia, 19 minori stranieri non accompagnati e altri 28 in drop out scolastico. Molte di queste persone oggi hanno un lavoro (72 assunzioni nel 2010; 123 nel 2011; 50 nel 2012) che oltre a garantire un’entrata economica alle famiglie, consente loro di acquisire “autonomia e dignità” e ricoprire “un ruolo nella società”, come è emerso dalle testimonianze raccolte nel video proiettato in Consiglio comunale lunedì 17 dicembre.

L’inserimento lavorativo è gestito dal Comune, assieme all’Ausl, attraverso operatori comunali, dell’azienda sanitaria ed educatori dell’ente che ha attualmente in appalto il servizio, il Consorzio di Solidarietà sociale di Modena. Nella seduta di lunedì il Consiglio ha approvato all’unanimità le linee di indirizzo per l’affidamento dei servizi per la realizzazione e il sostegno di progetti di orientamento, formazione, tirocinio e inserimento lavorativo rivolti a persone disabili in condizioni di svantaggio e con problematiche psichiatriche, definendo in tal modo i criteri con cui sarà aggiudicato l’appalto, i costi e le modalità con cui sarà gestito, ma soprattutto il valore dell’intervento.

“Il servizio – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti illustrando la delibera - riguarda una categoria di persone fragili a cui vengono destinati posti di lavoro, ma occorrono commissioni per valutare le capacità residue di ciascuno, educatori che raccolgono le segnalazioni dei medici curanti, facciano formazione, accompagnino queste persone nell’inserimento lavorativo e prevedano per ognuno un percorso individualizzato che garantisca l’accesso in azienda, fornisca garanzie e sostegno”.

Il servizio si inserisce nell’ambito del Piano distrettuale per la Salute e il Benessere e del Protocollo per l’inserimento dei disabili approvato dalla Provincia.

Le linee di indirizzo lasciano in carico al Comune il governo e controllo del servizio e degli accessi; prevedono un appalto di durata quadriennale con possibilità di recesso senza indennizzo dopo un anno, previa verifica, e un importo complessivo e comprensivo di iva è di 1 milione 847 mila euro. L’affidamento dovrà avvenire con la procedura della gara ufficiosa su lettera a invito attraverso  il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, assegnando alla componente tecnico-qualitativa del progetto il 60 per cento del punteggio e all’offerta economica il restante 40 per cento. Il capitolato prevederà inoltre elementi di flessibilità del contratto, come la possibilità di variare la quantità e le forniture richieste. Stabiliti anche i requisiti per partecipare all’appalto in riferimento all’osservanza di regolamenti e disposizioni dei contratti nazionali e integrativi per tutto il personale impiegato.  

L’assessore Maletti ha anche sottolineato come la delibera, oltre ad avere un’alta valenza sociale, rappresenti anche un risparmio economico per l’Amministrazione comunale: “Il costo dell’appalto, pari circa a 460 mila euro annuali è coperto in gran parte dai contributi assegnati da Azienda sanitaria e Provincia, il Comune spende 160 mila euro all’anno; costerebbe ben di più inserire queste persone in centri diurni o contribuire con l’assegno di cura alle famiglie. Inoltre, le persone che seguono i percorsi d’inserimento lavorativo non avrebbero purtroppo alcuna possibilità di ottenere un’occupazione”.

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