16/03/2012

DOMENICA AL MUSEO LE “TERRE OSPITALI” DI MONIKA BULAJ

Alle 17 proiezione della fotografa polacca, intervistata da Michele Smargiassi. Ai presenti saranno offerti tè, caffè, vino di palma e altre bevande dell'accoglienza

Sarà un pomeriggio all'insegna dell'accoglienza e dell'intercultura, per scoprire immagini di “Terre ospitali” e assaggiare le bevande tipiche di diversi paesi del mondo, in compagnia della fotografa di reportage Monika Bulaj e del giornalista di “Repubblica” Michele Smargiassi. L'appuntamento è per domenica 18 marzo alle 17 al Museo civico archeologico di Modena (largo porta Sant'Agostino 337) con ingresso gratuito.
Monika Bulaj, fotografa, scrittrice, documentarista, pubblica reportage sui confini
delle fedi e sui popoli nomadi e diseredati in Europa, Asia e Africa. Nata a Varsavia nel 1966, vive a Trieste e collabora con diverse testate tra cui “National Geographic”, “La Repubblica”, “Corriere della Sera”, “Gazeta Wyborcza”, “D”, “Io Donna”, “Il Venerdì”, “Courrier International”, “East”, “Geo”. Ha esposto dalla Germania all’Egitto in circa 50 mostre personali e ha pubblicato numerosi libri.
L'incontro fa parte della rassegna di eventi che accompagna la mostra “This land is your land”, nata da un percorso interculturale che ha coinvolto 11 comunità straniere presenti in città. Saranno proprio i partecipanti al progetto a offrire ai presenti, al termine della proiezione di Monika Bulaj, le “bevande dell'ospitalità” tipiche dei propri paesi: dal tè al caffè nelle loro diverse declinazioni, dal mate argentino al vino di palma, per scoprire differenze e somiglianze da culture semplicemente sedendosi attorno a un tavolino.
La mostra e l’agenda interculturale “This land is your land” celebrano la terra, in tutte le sue forme. Dalla Venere di Savignano alla Pachamama, la Madre terra venerata dalle popolazioni latinoamericane. Dalla proprietà collettiva dei pascoli al modello della Partecipanza agraria di Nonantola. Dalla festa di San Trifone, che protegge la vite dai parassiti, a quella dello Yam nigeriano, un tubero che cresce nei terreni boschivi.Partendo dagli oggetti che il museo espone, dagli strumenti agricoli usati nell’antichità fino alle testimonianze di vita rurale della Raccolta del lavoro contadino e artigiano di Villa Sorra, sono emerse esperienze e ricordi personali alla terra, in una narrazione a più voci raccolta tra le pagine dell'agenda e i pannelli della mostra. Le storie congiungono idealmente Modena e il suo territorio a Argentina, Congo, Albania, Ghana, Marocco, Colombia, Nigeria, Romania, Iran, Turchia, Ucraina. L’agenda è in vendita a 7 euro al bookshop del Palazzo dei musei. La mostra rimane aperta fino al 27 maggio. Hanno collaborato la Casa delle culture, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna, Tech food della Provincia di Modena, la Soprintendenza per i beni archeologici e Slow food.
Gli eventi proseguono nel weekend del 31 marzo e 1 aprile, dedicato all’Ucraina, un paese ricco di tradizioni legate alla terra. Si potrà così partecipare a due laboratori didattici per scoprire l'arte della Pysanka, come decorare le uova con simboli legati alla fertilità dei campi, utilizzando cera d’api e le candele. Domenica 1 aprile è previsto anche lo spettacolo “Quando dio era una donna e dormiva dentro un uovo” di Elena Bellei, accompagnato da un buffet dedicato al pane ucraino durante il quale Roksolana Movchan farà una dimostrazione delle decorazioni con il pane tipiche della tradizione ucraina. Le informazioni sugli eventi sono sul sito (www.agendainterculturale.modena.it) oppure telefonando ai numeri 059 2033122 e 059 2033100.

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