18/04/2012

LA LIBERAZIONE DI MODENA VISTA DAI REGISTRI DI CLASSE

Giovedì 19 all'Archivio storico si presenta il lavoro svolto dalla Terza G delle medie Ferraris, che ha studiato libri di testo e documenti scolastici di epoca fascista

Alcuni ragazzi smettono di frequentare la scuola perché chiamati a svolgere il servizio militare, altri perché hanno contratto la scabbia. Gli insegnanti tengono nota del lavoro svolto in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della Marcia su Roma. Nelle poesie da imparare a memoria figurano versi come “nel cielo passa scampanellando uno stormo di aerei”. Poi, nel corso degli anni, si mette in dubbio l'opportunità di tesserare gli studenti come “balilla”, fino ad arrivare al 22 aprile 1945, quando le maestre si chiedono “e ora quali libri di testo potremo utilizzare?”. Sono alcune delle informazioni che 25 studenti della Terza G delle scuole medie Ferraris hanno ricavato dall'analisi dei documenti e dei registri di classe del periodo 1933-1945, custoditi all'Archivio storico del Comune di Modena.
Giovedì 19 aprile alle 17.15, nella sala Prima dell'Archivio, a Palazzo dei Musei in viale Vittorio Veneto 5, gli studenti presenteranno il proprio lavoro assieme al professore che li ha seguiti, Mario Calice, e alla direttrice dell'Archivio Franca Baldelli. L'ingresso alla conferenza è libero e per l'occasione sarà allestita una piccola mostra fotografica e documentaria con immagini d'epoca e illustrazioni tratte dai libri di testo in uso durante il Ventennio fascista.
Gli studenti, che hanno frequentato l'Archivio da gennaio, hanno preso in esame una decina di registri di classe di diversi anni scolastici, facenti riferimento in particolare a una scuola elementare di Carpi, per imparare come analizzare le fonti senza fermarsi alla lettera del testo, applicando i principi fondamentali della ricerca storiografica. Il loro lavoro, che confluirà in una piccola pubblicazione, mette in luce come il cambiamento di impostazione nei programmi e nella quotidianità scolastica sia progressivo: dall'enfasi sui successi del regime tipica dei primi anni Trenta si passa ad annotazioni di tipo diverso, fino ad arrivare a chiedersi, dopo la Liberazione, a quali libri di testo si potrà ricorrere in alternativa a quelli di impostazione rigorosamente fascista.

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