28/05/2012

CHARITAS / 1, "SERVIZIO ADEGUATO MA PUR SEMPRE MIGLIORABILE"

La risposta dell'assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti all'interrogazione del consigliere Adolfo Morandi (Pdl) sulla situazione dell'azienda di servizi alla persona

“La qualità dei servizi del Charitas, azienda di servizi alla persona che si occupa di disabili gravi, è sicuramente migliorabile, ma risulta adeguata, in base ai ripetuti controlli a sorpresa effettuati dai tecnici del Comune di Modena e dell'azienda Usl”. Lo ha precisato in Consiglio comunale l'assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti, rispondendo all'interpellanza presentata da Adolfo Morandi (Pdl), dal titolo “Cosa succede al Charitas?”.

Il consigliere ha presentato la propria istanza spiegando che “il Charitas è un'azienda di servizi alla persona (Asp), con una capacità ricettiva di 73 posti residenziali e 16 di centro diurno. Si avvale di oltre 100 operatori. Dal punto di vista societario è un'azienda partecipata dal Comune di Modena e all'Arcidiocesi di Modena e Nonantola (che controllano ciascuna il 42,86% delle quote) e dalla Provincia di Modena per il 14,28%.”. Morandi ha riportato in Consiglio le segnalazioni di alcuni genitori: “Ci sarebbero gravi criticità per i ricoverati, in particolare per l’uso del metodo della contenzione, e perplessità sui trattamenti terapeutici imposti. I genitori – ha proseguito il consigliere - denunciano la mancanza di dialogo tra famigliari e dirigenza del Charitas, chiedono l'apertura di un tavolo di confronto, sollecitano il miglioramento delle cure e del servizio e, pur riconoscendo l'eccellente lavoro svolto dagli operatori, lamentano la carenza di personale e di logopedisti. Visto che i costi sono elevati, intorno ai 6mila euro al mese per ospite – ha concluso – vorremmo sapere se le difficoltà lamentate dai genitori sono vere”.
L'assessore Maletti ha chiarito che “il Comune ha un triplice ruolo: è socio del Charitas, è committente dei suoi servizi, trattandosi di una struttura accreditata, ed è anche l'ente che deve svolgere una funzione di controllo, in base alla normativa vigente. Le preoccupazioni riportate non trovano fondamento: i parametri di rapporto personale-ospiti sono rispettati e le misure di contenzione sono attivate nel rispetto di protocolli e prescrizioni mediche. Per gli ospiti ci sono progetti individualizzati e molto costosi, con una retta media di circa 200 euro al giorno. Sia nel 2010 che nel 2011 – ha proseguito Maletti - sono stati effettuati due controlli l’anno, nel corso dei quali non sono state riscontrate particolari carenze, ma individuati unicamente aspetti da migliorare e piccole criticità organizzative e strutturali per le quali sono state suggerite le opportune soluzioni. Analogo risultato per la visita di controllo straordinaria alla struttura, svolta lunedì 27 febbraio. L’utilizzo di strumenti per evitare scivolamenti e posture scorrette degli ospiti e, per alcune persone, di particolari accorgimenti volti ad evitare atti di autolesionismo, come l’utilizzo di manopole cucite alle maniche sono stati oggetto di denuncia da parte di alcuni genitori. Il ricorso a mezzi di contenzione è registrato in apposite schede personali, a firma del medico, dell’infermiere e dell’addetto all’assistenza, che vengono aggiornate e riviste periodicamente almeno ogni 3 mesi e che definiscono l’intervallo di tempo per il controllo dell’ospite a cui vengono applicate, che varia da un minimo di 30 minuti a un massimo di 2 ore. In seguito all’utilizzo di questi mezzi di contenzione non si registrano casi di infortuni o incidenti a carico dell’utenza o degli operatori”.
Rispetto al progetto educativo individualizzato, l'assessore ha aggiunto che “è adottato da tempo, ma da quest'anno il contratto di servizio sottoscritto da Comune di Modena, Azienda Usl e Asp Caritas prevede che venga sottoscritto anche dai genitori. Inoltre sono state individuate quattro assistenti sociali che seguono gli ospiti residenti nel Comune di Modena, mentre le persone provenienti da altri territori vengono seguite dai rispettivi servizi”. Per quanto riguarda la mancanza di dialogo tra i genitori e la struttura, Francesca Maletti ha ricordato che “ovviamente i margini di miglioramento ci sono, ma sono stati effettuati diversi incontri generali con genitori, tutor, amministratori di sostegno, focus group e incontri individuali. Per il centro diurno tutti i famigliari hanno avuto almeno un incontro con l'assistente sociale di riferimento. Per favorire il confronto ci sono le assemblee convocate dal Comune e dal distretto socio-sanitario alle quali partecipano i genitori e il presidente del Consiglio di amministrazione dell'Asp Charitas. Le ultime si sono svolte il 15 maggio e 19 giugno 2010, il 5 febbraio 2011 e il 24 marzo 2012”.
L'assessore ha anche chiarito che “l'ultimo bilancio approvato, quello 2010, è in pareggio, nonostante un aumento dei costi del personale e delle imposte, in particolare l'Irap, che è all'8,5%. É una situazione che riguarda tutte le Aziende di servizi alla persona in Emilia-Romagna. I costi di personale per i servizi con anziani e disabili contano per circa l'85% del totale e la normativa in vigore, sulla quale è in corso un monitoraggio regionale, rende le Asp meno competitive rispetto ad altre forme gestionali”.

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