23/05/2012

STORIE DI EBREI A MODENA EST, “TRA NAVIGLIO E PANARO”

La Circoscrizione 2 scava nel passato promuovendo una ricerca storica e un libro

Documenti, testimonianze, fatti storici, ma anche costumi e tradizioni che forniscono lo spaccato di una Modena di periferia pervasa dalle tracce della presenza ebraica. E’ il mosaico di luoghi e residenze composto da Marta Affricano nel libro “Tra Naviglio e Panaro. La presenza ebraica nel territorio a nord di Modena”, realizzato con il contributo della Circoscrizione 2, in collaborazione con l’Archivio storico del Comune di Modena e la Comunità ebraica. “Un itinerario abitativo – piega Affricano - che si snoda nella zona compresa tra gli assi viari di via Canaletto nord e via Emilia est, cercando di fare luce su importanti famiglie ebraiche e connettendone le vicende con quelle della città durante il ducato estense e il Regno d’Italia”. Partendo dal cimitero ebraico di via Pelusia, l’itinerario si snoda tra le dimore di campagna di alcune famiglie, come gli Usiglio, i Formiggini, i Nacmani, i Sarcedoti, alcune ancora presenti, altre scomparse.

“Scavare nel passato del territorio – afferma il presidente Antonio Carpentieri -  è tra i compiti della Circoscrizione. In primo luogo, perché la città si espande, muta rapidamente e rischia talvolta di cancellare le tracce del passato. Inoltre, perché le istituzioni devono farsi carico, per quanto possibile, di mantenere la memoria storica. In questo senso, la ricerca di Marta Affricano è solo l’ultima di una serie di approfondimenti promossi dalla Circoscrizione 2”.

I documenti fanno risalire alla seconda metà del Trecento l’arrivo a Modena di ebrei prestatori di denaro. Dal 1638 al 1859, con un’unica breve interruzione nel periodo napoleonico, gli ebrei abitarono nel ghetto al centro della città: erano circa 1500 e rappresentavano il 10 per cento della popolazione.

“L’interesse manifestato da Marta Affricano e dalla Circoscrizione 2 – aggiunge Attilio Uzzielli, vice presidente della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia – conferma la volontà di considerare la popolazione ebraica come una componente importante, da tanti secoli, della cittadinanza di Modena”.

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