03/07/2012

PORTIERATO SOCIALE PER ANZIANI / 2 - IL DIBATTITO IN AULA

Per la maggioranza e una parte delle opposizioni il servizio migliora la qualità della vita e rappresenta un vantaggio economico. Perplessità del Pdl su costi e benefici

Angela Codeluppi del Pd ha aperto il dibattito consiliare che lunedì 2 luglio ha preceduto l’approvazione (favorevoli maggioranza, Udc, Idv e lista civica Modena Beppe Grillo.it; Pdl astenuto; Lega moderna contro) delle linee di indirizzo per la gestione del portierato sociale nei due complessi abitati da anziani di via Vaciglio e di via Borelli. La consigliera ha definito il portierato “parte integrante di una serie di interventi che intendono favorire l’autonomia degli anziani offrendo loro la possibilità di essere seguiti al proprio domicilio. L’attività svolta fino a ora – ha osservato - evidenzia un miglioramento nella vita degli anziani coinvolti, dimostrando la validità del sistema cittadino di welfare mix”. Per William Garagnani “il portierato sociale è un punto di ricucitura del quartiere, con un’ampia valenza sociale e una meno ovvia ricaduta economica”. Il consigliere ha pertanto chiesto all’assessorato la disponibilità a realizzare uno studio di fattibilità in vista di ulteriori sviluppi del portierato sociale, i cui costi potrebbero essere a carico dei privati. Anche Stefano Rimini ha ribadito la funzione di presidio sociale del servizio come punto di riferimento per i cittadini che favorisce la coesione sociale. Ha anche dichiarato la “massima disponibilità della Commissione che presiede a una valutazione dei costi “per quanto si può già dire che il servizio risponde all’esigenza di razionalizzare”. Enrico Artioli ha evidenziato “la portata innovativa di strutturare il servizio di welfare in un periodo di crisi” e ha suggerito di sfruttare la funzione del portierato in vista di un’ampia rete sociale”.

Federico Ricci di Sinistra per Modena ha ribadito le finalità del servizio e, appresa la disponibilità dell’assessore di portare in Commissione i contenuti del capitolato speciale, come da lui richiesto, ha annunciato voto favorevole alla delibera: “Come Sinistra per Modena siamo disponibili a fare la nostra parte, ma chiediamo di essere coinvolti nei tempi e nei modi adeguati”, ha precisato.

 

Per il Pdl, Gian Carlo Pellacani ha espresso “perplessità riguardanti la tipologia del servizio e l’efficacia reale. La cifra è notevole – ha affermato - e riteniamo che il problema meriti un approfondimento in Commissione: vorremo sapere quanti sono gli immobili in cui è attivo il portierato sociale, a quanto ammonta l’onere complessivo per l’Amministrazione e qual è il beneficio tratto dall’attività, che nel caso specifico è a favore degli anziani e in altri è finalizzata alla sicurezza. Infine, ci chiediamo se possono esserci altre forme per svolgere il servizio ricorrendo al volontariato”. Anche Sandra Poppi della lista civica Beppe Grillo.it ha domandato in quali altre realtà cittadine sono stati attivati servizi di portierato sociale.

Per Eugenia Rossi dell’Idv “il portierato sociale serve ad aiutare a risolvere i complicati problemi dell’abitare: dal presidio dell’immobile alla manutenzione fino a garantire servizi a prezzo calmierato. Inoltre, consente di migliorare l’autosufficienza di persone anziane incidendo positivamente sul livello di autostima. Rappresenta infine anche un vantaggio economico, rispetto alla presa in carico diretta da parte del Comune”, ha puntualizzato la consigliera, escludendo che il volontariato possa garantire la professionalità richiesta. “Si potrebbe tentare invece – ha aggiunto - una sperimentazione di scambio di professionalità in ambito condominiale sul modello di quanto avviene a Berlino”.

In conclusione di dibattito, l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti ha definito “il portierato sociale come una presa in carico leggera, senza interferire nei domicili e nelle dinamiche familiari e amicali”. L’assessore ha anche ricordato l’invecchiamento crescente della popolazione modenese. “Gli anziani sono una risorsa in termini di cura dei nipoti, aumentano però le persone fragili bisognose di strumenti che famiglia e vicinato non sempre sono in grado di dare. Occorre quindi lavorare a un cambiamento culturale, ma nel frattempo dare risposte; nel caso di categorie fragili è il pubblico ad intervenire, nulla però vieta di ampliare l’appalto ad altri utenti che in tal modo potrebbero usufruire del servizio al prezzo calmierato che paga il pubblico”. L’assessore ha anche ricordato che a Modena esistono altri due servizi di portierato sociale: nel comparto R-Nord per dare risposte in tema di sicurezza, oltre che di accesso ai servizi per le persone straniere, e al complesso Windsor Park dove il servizio cesserà perché esiste un presidio delle associazioni di volontariato.”

Azioni sul documento