15/01/2013

IN PIAZZETTA MOLINARI IL FARO SI ACCENDE AL PASSAGGIO

Della sperimentazione ha parlato l’assessore Arletti rispondendo all’istanza di Morandi

Un faro che si accende al passaggio delle persone. È quanto l’Amministrazione comunale sta sperimentando in piazzetta Molinari, in centro storico, per coniugare risparmio energetico e sicurezza. Il lampione è stato appena installato e nei prossimi mesi si potrà valutare l’efficacia e la possibilità di estendere l’esperienza, mentre da due anni si sta lavorando alla progressiva sostituzione delle attuali lampade al sodio con nuove lampade a Led. Inoltre, nel 2012 grazie alla riduzione del flusso luminoso, allo spegnimento anticipato dell’illuminazione pubblica al mattino e ritardata di 15-20 minuti dopo il tramonto, insieme allo spegnimento dell’illuminazione in parcheggi e parchi dopo la chiusura, il Comune ha risparmiato 550 mila euro.

È quanto ha evidenziato l’assessore all’Ambiente Simona Arletti che nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 14 gennaio, sollecitata da un’interrogazione di Adolfo Morandi, è ritornata sul tema dell’illuminazione pubblica.

Il capogruppo del Pdl, facendo riferimento a problemi determinati dallo spegnimento dell’illuminazione pubblica e al “tesoretto, generato dai maggiori trasferimenti da parte dello Stato, rispetto ai previsti, che comporta per il bilancio comunale un saldo attivo di 3,8 milioni”, ha chiesto se la Giunta intenda in parte destinare le risorse a“interventi di manutenzione e miglioria degli impianti di illuminazione urbana, anche sostituendo le lampade con quelle a led”. Morandi ha inoltre domandato se si intenda “prolungare le fasce orarie dell’illuminazione nelle zone a maggior rischio per sicurezza e circolazione stradale” e se “l’Amministrazione comunale abbia stipulato con enti fornitori di energia elettrica contratti che prevedano tariffazione agevolata per le ore notturne”.

Dopo aver ricordato che l’Italia è in testa ai consumi europei di illuminazione pubblica (i tedeschi consumano circa 40 kilowatt ora a testa all'anno, gli italiani 100), l’assessore ha sottolineato che la riduzione dell’illuminazione pubblica a Modena è stata operata “in maniera mirata su zone e orari in accordo con il territorio e il cambio delle stagioni. Non è certo nostra intenzione far sentire meno sicuri i cittadini - ha affermato - ma stiamo progettando un modo più efficiente per gestire queste spese anche accogliendo le indicazioni che ci arrivano”. Mentre “sul tema del tesoretto del bilancio – ha aggiunto Arletti - credo sia una domanda pretestuosa: con i 3,8 milioni abbiamo mantenuto  il Patto di Stabilità e pagato le imprese con cui il Comune è debitore. Certo sulla spesa corrente è possibile fare tutti i ragionamenti che vogliamo, ma quei 550 mila euro andavano tagliati da altre parti e non sarebbero stati indolore, comunque. L’esigenza di attuare ogni possibile risparmio nel consumo energetico è un dovere in  epoche di bilanci che rischiano di tagliare il welfare”.

Replicando, il consigliere Adolfo Morandi ha sottolineato di aver portato in Aula “le reali sollecitazioni e preoccupazioni generate nei cittadini dalla scarsa illuminazione al mattino presto e in orari serali”. Ha evidenziato che obiettivo dell’interrogazione era “sollecitare l’Amministrazione ad agire”; inoltre, a suo parere, “era sicuramente possibile utilizzare per l’illuminazione pubblica parte delle risorse derivate dai maggiori trasferimenti statali. Mi ritengo assolutamente insoddisfatto - ha concluso - della risposta parziale e insoddisfacente dell’assessore, che non ha colto i suggerimenti contenuti nell’istanza”.

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