23/11/2013

100 PER MODENA / 3 – CRITICITÀ NELLE PROPOSTE SULLE AREE F

Indicazioni accoglibili solo in parte per elementi incongrui nella formulazione

Il Comune ha ritenuto accoglibili in alcune parti, ma con diversi aspetti ritenuti critici nella formulazione della proposta, degli obiettivi o delle azioni, le due proposte che chiedono la non edificazione assoluta nelle aree di via Cannizzaro e via Aristotele, e di non consumare terreno agricolo, quest’ultima per ciò che riguarda la richiesta di destinare in generale le aree F esclusivamente a scopi sociali e per servizi.

“L’esigenza di tutela delle falde acquifere che emerge dalla prima proposta non può che essere condivisa – si legge nella motivazione della risposta dell’Amministrazione – ma la formulazione contiene elementi incongrui o ambigui che ne rendono difficile l’attuazione e quindi l’accoglimento. Anche l’obiettivo di non ‘cementificare’ tali aree è condivisibile ma questa definizione non esclude una edificazione moderata e rispondente alle norme o a finalizzazione sociale”.

Anche la correlazione tra tutela delle falde e costruzione in superficie non è ritenuta pienamente congrua: “Quest’ultima non è necessariamente impattante sulle falde e non è esclusa di norma e in via assoluta, ma è soggetta a vincoli specifici – si legge ancora sulla motivazione – e sull’area di via Cannizzaro e via Aristotele, in ogni caso, è in corso una procedura di Via di cui si attende l’esito e si ritiene opportuno rinviare a tali valutazioni. Ad oggi, comunque, nessuno degli enti preposti ha mai prospettato l’inedificabilità assoluta di queste aree; inoltre, il Consiglio comunale ha deliberato l’impegno a uno specifico ulteriore percorso partecipativo in merito alle scelte da adottare”.

Per ciò che riguarda la destinazione esclusiva ad area parco la valutazione del Comune, dal punto di vista funzionale, è critica: “La proposta prescinde da qualsiasi valutazione di sostenibilità e ricaduta economica che viene rinviata all’Amministrazione – si legge – e, nell’attuale condizione di vincoli imposti dal Patto di stabilità, la realizzazione di verde pubblico a totale carico del Comune, prescindendo da contestuali interventi di trasformazione urbanistica sull’area, appare di difficile realizzazione. Nuove aree verdi, infatti, non comportano solamente costi di investimento per la realizzazione, ma hanno anche ricadute sulla spesa corrente per la manutenzione e per i rilevanti costi di controllo che comportano aree a parco in zone marginali all’abitato”.

La proposta di non consumare terreno agricolo, per l’Amministrazione, è accoglibile per ciò che riguarda gli obiettivi di rispetto dei vincoli di tutela del paesaggio, che saranno riconfermati e ampliati anche nel futuro Psc, così come è condivisibile il principio di dare priorità alla riqualificazione degli stabili dismessi. Le criticità appaiono rispetto alla previsione di destinare le Aree F (peraltro considerevolmente ridotte dal Consiglio comunale su proposta della Giunta) unicamente a scopo sociale e per servizi, in quanto le aree ad attrezzature e impianti di interesse generale vanno distinte da quelle per servizi di interesse collettivo. “Le zone F sono private – si legge sempre nella motivazione – e la loro acquisizione per le politiche di servizio indicate è fuori dalla attuale portata finanziaria del Comune. In ogni caso il Psc dovrà effettuare una complessiva revisione dei fabbisogni di aree per attrezzature di interesse generale, piuttosto che dei fabbisogni di espansione dei servizi collettivi, e si ritiene opportuno che ogni indicazione attuativa discenda da questo tipo di valutazione complessiva dei bisogni della collettività locale”.

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