21/11/2013

ELBOURHIMI MARIEM PORTA IN CONSIGLIO LA CAUSA SAHARAWI

Rappresentante del Forum delle Donne Sahrawi ospite insieme a Omar Mih del Fronte Polisario. Presto in Aula la proposta di un Regolamento delle relazioni internazionali

“Nessuno parla di noi perché rivendichiamo i nostri diritti in maniera pacifica e non facciamo terrorismo. Le Nazioni Unite continuano a fare risoluzioni che riconoscono il diritto del Saharawi all’autodeterminazione; la missione Onu è costata miliardi e dura da 22 anni, ma succede nulla. La mia gente è stanca e delusa. Aiutateci, non bombardando il Marocco, che ogni giorno viola la nostra terra e calpesta i nostri diritti, ma convincendolo ad arrivare a un referendum”. Così ha parlato Omar Mih, rappresentante del Fronte Polisario in Italia, movimento di lotta per l'indipendenza del Sahara Occidentale, ospite del Consiglio comunale di Modena oggi, giovedì 21 novembre, insieme a Elbourhimi Mariem, rappresentante di Equipo Mediatico che si batte contro il blocco informativo costituito dallo Stato marocchino sulla questione Saharawi, di  un Comitato per preservare la cultura Saharawi e del Forum delle Donne Saharawi.

Elbourhimi Mariem proviene dai territori occupati del Sahara Occidentale e si definisce “militante dei diritti umani, incarcerata più volte per le sue convinzioni e attualmente in libertà condizionata”. La donna è in Italia in occasione del 38esimo Eucoco, la Conferenza europea di coordinamento dei Comitati di solidarietà con il popolo Sahrawi dedicata all’autodeterminazione per il popolo Sahrawi e per la pace nel Maghreb. Davanti al Consiglio modenese Mariem ha denunciato prigionie, violenze sessuali, torture e soprusi di ogni tipo perpetrate contro le donne Saharawi nei territori occupati dal Marocco. “Liberare i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri marocchine, sostenere la richiesta di un referendum per l’autodeterminazione del Saharawi e sollecitare i parlamentari europei affinché si oppongano all’accordo commerciale di sfruttamento delle risorse ittiche del Sahara occidentale da parte del Regno del Marocco” sono alcune delle richieste di cui  Elbourhimi Mariem ha chiesto a Modena di farsi portavoce.

 

Introducendo gli interventi degli ospiti, la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti ha ringraziato l’associazione modenese Kabara Lagdaf per aver sollecitato l’incontro e tutte le associazioni di cooperazione internazionale impegnate sul fronte della tutela dei diritti umani e ha tra l’altro sottolineato l’impegno del Consiglio sul tema: “Oltre a diversi ordini del giorno di solidarietà al popolo Sahrawi presentati a partire dal 2006, in questa legislatura i consiglieri Eugenia Rossi, Federico Ricci ed Elisa Sala hanno rappresentato il Consiglio in missioni istituzionali e incontri internazionali per condividere impegni, azioni politiche a sostegno alla causa e testimoniare la solidarietà della nostra città. In questa occasione il Consiglio si unisce agli appelli dell’Eucoco – ha concluso - affinché tutti i soggetti internazionali si impegnino, sotto l’egida delle Nazioni Unite, al fine di giungere nel più breve tempo possibile a una soluzione giusta e duratura del conflitto nel Sahara occidentale, che rispetti il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi e garantisca il rispetto dei diritti umani”.

Nelle prossime settimane in Consiglio arriverà anche la proposta di un “Regolamento per la costituzione, la gestione e lo sviluppo di relazioni internazionali con città e territori”.  Lo ha annunciato l’assessore alla Cooperazione internazionale Fabio Poggi auspicando che “l'incontro di oggi e la storica amicizia tra Modena e il popolo Saharawi possa diventare anche in quell’occasione motivo d’ispirazione e condivisione sulla opportunità che vicende come queste rappresentano per la nostra città”. Per Poggi quella tra Modena e il Saharawi è “una vera amicizia tra popoli nata negli anni ’90 dall’azione di alcune associazioni modenesi nei territori occupati e nei campi profughi, formalizzata dal Patto di amicizia tra Modena e Edchera e sfociata in un interessamento sempre più allargato della cittadinanza modenese, tanto che, accanto ai progetti di carattere educativo e sanitario in loco, per la creazione di ambulatori e punti medici, la distribuzione farmaci, l’educazione sanitaria e la prevenzione, Modena da anni accoglie bambini Saharawi che devono affrontare interventi chirurgici importanti. Un’ospitalità di cui sono innanzitutto protagonisti i cittadini e le associazioni e da cui nascono esperienze di scambio con i bimbi modenesi, preziose per far crescere piccoli cittadini consapevoli e attivi e sensibili”. Poggi ha infine voluto ringraziare il popolo Saharawi per l’impegno e la costante scelta di una lotta pacifica: un esempio per tutti”.

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