12/12/2013

OK ALL’AMPLIAMENTO DI UN EDIFICIO INDUSTRIALE A SAN DAMASO

Il Consiglio comunale ha approvato il nulla osta al rilascio del permesso di costruire in deroga alle normative urbanistiche all’azienda Imal srl

Il Consiglio comunale di Modena ha dato l’ok all’ampliamento della sede dell’Imal srl, azienda produttrice di impianti tecnologici per la lavorazione del legno tra le prime in Europa nel settore, con sede in via Carriera 61 a San Damaso, destinato a uffici dei settori ricerca e sviluppo e progettazione elettronica. Nella seduta di oggi, giovedì 12 dicembre, l’Assemblea ha infatti approvato la delibera che dà il nulla osta al rilascio del titolo abilitativo edilizio per l’intervento in deroga alla normativa urbanistica con il voto favorevole di Pd, Sel, Udc, Mpc, e dei consiglieri Bellei e Galli di Fi-Pdl, e l’astensione di Taddei (Fi-Pdl), Msa, Fratelli d’Italia, Modena futura e della consigliera Luigia Santoro (Nuovo Centro Destra).

“Con l’approvazione del documento – ha spiegato l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Gabriele Giacobazzi presentando la delibera – si consente il trasferimento di potenzialità edificatoria tra due aree di proprietà della stessa azienda per un intervento di circa 4.000 metri quadrati complessivi. Si permette inoltre di realizzare i parcheggi di pertinenza dell’immobile oggetto di intervento in un altro lotto adiacente di proprietà. Con questo intervento si creano le condizioni per un importante incremento dell’occupazione – ha aggiunto – con particolare riferimento a personale tecnico laureato in elettronica e ingegneria e si garantisce il mantenimento della sede a Modena”.

Il trasferimento di potenzialità edificatoria potrà comportare l’applicazione di un onere da parte dell’Amministrazione calcolato in base al valore aggiuntivo della capacità edificatoria in quel comparto, oltre all’applicazione del contributo di costruzione eventualmente dovuto per la tipologia di intervento da realizzare.

L’intervento prevede la demolizione e ricostruzione di un fabbricato industriale con la riqualificazione dell’edificio esistente e la realizzazione di un nuovo complesso in cui le varie attività si possono integrare generando un diverso spazio di lavoro che sottende a una migliore qualità architettonica, ambientale e di qualità di vita negli spazi dedicati al lavoro. Il progetto di qualificazione della struttura esistente assicura migliori livelli di performance e prestazioni degli spazi di lavoro e utilizza anche strategie bioclimatiche in grado di ridurre i consumi energetici e produrre energia rinnovabile per alimentare l’edificio.

Sul tema è intervenuta Eugenia Rossi di Etica e legalità, che si è espressa a favore “perché si tratta di un’azienda che dà lavoro e ha bisogno di uno sviluppo diverso. Il progetto potrebbe almeno essere architettonicamente un po’ più gradevole dal momento che c’è la possibilità di realizzare una nuova struttura”. Della stessa idea si è dichiarato Sandro Bellei del Pdl-Fi, che ha annunciato voto favorevole. Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha annunciato invece la propria astensione “in quanto si tratta di un intervento di riqualificazione che richiede un utilizzo notevole di superficie”. Sergio Celloni del Movimento per cambiare insieme per Modena si è detto favorevole “a prescindere, perché come imprenditore credo vada dato merito a un’azienda che si amplia”. Il capogruppo del Pd Paolo Trande ha precisato che “non è vero che la delibera aumenta la superficie, non ci sono aggiunte rispetto alla programmazione urbanistica della città, si tratta di un trasferimento di potenzialità edificatoria”.

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