18/02/2013

APPELLO AI CANDIDATI: MODIFICARE IL PATTO DI STABILITÀ

Dal sindaco di Modena Giorgio Pighi una proposta in tre punti a Governo e Parlamento per consentire ai Comuni di realizzare investimenti e pagare le imprese

Modificare, nei tempi utili per approvare i bilanci 2013, le norme sul patto di stabilità per consentire ai Comuni di realizzare gli investimenti necessari, rispondendo alle richieste dei cittadini in questo momento di crisi, e pagare le imprese che effettuano i lavori. E’ l’appello lanciato dal sindaco di Modena Giorgio Pighi, dal vicesindaco Giuseppe Boschini e dalla giunta comunale ai candidati modenesi nelle prossime elezioni politiche affinché il Governo e il Parlamento attuino le riforme necessarie.

Le proposte concrete, formulate con una sorta di lettera aperta, partono da una condivisione degli obiettivi del Patto di stabilità interno che prevedono la collaborazione degli enti locali alla riduzione del debito pubblico italiano e al controllo dell’indebitamento della pubblica amministrazione. “Non ci tiriamo certo indietro – precisa il sindaco – ma le modalità con le quali si perseguono questi scopi oggi sono tali che stanno mettendo in gravissima difficoltà i Comuni, in particolare quelli che, pur potendo contare sulle risorse necessarie, le devono accantonare (a Modena sono oltre 23 milioni quelli ‘congelati’ ogni anno fino al 2015) rinunciando a realizzare nuove opere, che sarebbero impossibili da pagare oggi con il vincolo dei 30 giorni senza violare il Patto di stabilità, e differendo i pagamenti di anni per quelle già concluse”.

La richiesta affinché vengano individuate altre modalità per il rispetto del Patto di stabilità è articolata in tre punti. Prima di tutto “individuare i Comuni virtuosi, valorizzando soprattutto il basso livello di indebitamento, e consentire loro di essere liberati dal patto di stabilità interno, o almeno di contribuire in modo proporzionato al loro indebitamento effettivo”. Quindi si propone di accogliere le richieste dell’Anci, formulate nei giorni scorsi, che chiedono di “escludere comunque dal conteggio riguardante il Patto di stabilità interno le somme concernenti i trasporti, la scuola, la sicurezza, la tutela del territorio” e altri settori strategici. Infine, si chiede di “consentire comunque l’utilizzo per il pagamento di debiti pregressi delle somme che ora non sono spendibili per effetto del Patto di stabilità interno”.

Ai candidati al Parlamento, inoltre, il sindaco Pighi e la giunta chiedono anche attenzione ai temi del riordino della finanza locale, a partire dalla gestione dell’Imu e dei trasferimenti statali, così come alla questione della Tares, il tributo che da luglio sostituirà la tariffa sul servizio di igiene ambientale urbana.

“Rispetto all’Imu – spiega il sindaco Pighi – bisogna intervenire entro il 30 aprile per definire le regole del Fondo di solidarietà tra i Comuni, ma ancora prima è necessario modificare le previsioni della legge di stabilità che cancella tutti i trasferimenti ai Comuni in cambio dell’Imu sulle case, il cui valore però risulta inferiore a quello dei trasferimenti cancellati, mentre allo Stato andrebbero i ricavati dalle attività produttive con il rischio che aumenti l’imposizione per le imprese”.

L’applicazione della Tares è stata fatta slittare a luglio “ma sono tanti gli aspetti negativi – sottolinea il sindaco Pighi – a partire dai costi per le imprese (il passaggio da tariffa a tassa non consente più di recuperare l’Iva) e dalle modalità di riscossione: ci auguriamo che anche su questi aspetti il Parlamento e il governo intervengano con rapidità”.

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