20/02/2013

MANOVRE IMU, BOSCHINI "PREOCCUPATO PER LE CASSE COMUNALI"

Il vicesindaco precisa aspetti tecnici e di merito, tra benefici reali e rischi per i servizi

“La preoccupazione per i conti pubblici ci fa sentire in dovere di precisare aspetti tecnici e di merito riguardo a Imu e casse comunali, argomento sul quale ci arrivano richieste di informazioni dai cittadini”. Lo afferma il vicesindaco di Modena Giuseppe Boschini, che ha misurato sul Bilancio dell’Amministrazione i potenziali effetti di una ipotetica restituzione, in termini di benefici reali per i cittadini e di risorse sottratte ai servizi, aggravate da un’uscita di cassa che fosse direttamente in carico ai Comuni. “Lo facciamo – chiarisce Boschini - con lo stesso spirito con il quale nei giorni scorsi abbiamo chiesto ai candidati modenesi di impegnarsi per intervenire sul Patto di stabilità per consentire ai Comuni di realizzare gli investimenti necessari, rispondendo alle richieste dei cittadini in questo momento di crisi, e pagare le imprese che effettuano i lavori”.

Prima di entrare nel dettaglio degli esempi studiati dai tecnici dell’assessorato, Boschini ricorda in premessa “che l’applicazione in via sperimentale dell’Imu ha presentato problematiche, da noi più volte denunciate, sotto il profilo dell’equità, della progressività e della razionalità applicativa, e che riteniamo doveroso stare dalla parte di cittadini e imprese con un adeguato ripensamento dell’Imu, scenario possibile e compatibile con gli impegni di bilancio degli enti locali, mentre l’ipotesi di abolizione totale e restituzione da parte degli enti che l’hanno incassata appare, a oggi, non compatibile con le esigenze basilari di funzionamento del Comune”.

I numeri, già resi noti, dicono che il gettito complessivo dall’Imu sulla prima casa 2012 ricevuto dal Comune di Modena (dati Ministero Economia e Finanze al 5 febbraio 2013) è stato di 21 milioni 414 mila 22 euro, mentre il valore medio del versamento sulla prima casa in città è stato di 321,48 euro (ma la media non tiene conto dei contribuenti che avrebbero dovuto effettuare versamenti di valore pari a zero, che non vengono eseguiti e quindi non sono conteggiabili). In sostanza, quindi, chi ha versato riavrebbe in media circa 320 euro, ma naturalmente il dato sottende differenze significative: per alcuni contribuenti il rimborso sarebbe pari a zero, per altri a poche decine di euro, per altri a diverse centinaia, con valori proporzionalmente maggiori in ragione di qualità e dimensione dell’abitazione principale posseduta, o meglio del valore della rendita catastale (si vedano gli esempi nella scheda comunicato 2).

“La restituzione dell’introito Imu prima casa, inoltre, qualora avvenisse a spese delle casse comunali – spiega Boschini - comporterebbe per il Comune la rinuncia nel bilancio di previsione 2013 a oltre 21 milioni di gettito restituito, più altrettanti ipotetici di mancato gettito 2013, se non riequilibrato con misure fiscali suppletive o con maggiori trasferimenti dalla fiscalità statale. Fermo restando il forte e necessario impegno per il contenimento delle spese comunali (per noi il 2013 sarà il terzo bilancio consecutivo in riduzione della spesa pubblica) – sottolinea l’assessore -, l’importo della ipotetica manovra di abolizione e restituzione dell’Imu prima casa a tutti avrebbe per il Comune di Modena il valore di circa - 43 milioni pari circa al 20% del bilancio comunale 2012 per la spesa corrente con potenziali effetti sulla riduzione e cancellazione di servizi (vedi scheda comunicato 3)”.

“L’eventuale restituzione ai contribuenti, per di più per contanti o per bonifico in tempi brevi – spiega ancora Boschini - comporterebbe in più un grave problema di liquidità per le casse comunali, e quindi presupporrebbe che prima di allora venisse individuata e versata ai comuni una cifra analoga, per evitare che la restituzione dei 21 milioni provochi effetti quali il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti, il mancato pagamento di utenze degli edifici (municipio, anagrafe, case protette, scuole, palestre), o altre misure dovute a carenza di liquidità. L’auspicio, quindi, è che l’eventuale restituzione non avvenga da parte dei Comuni che hanno già ricevuto e in gran parte impegnato la liquidità proveniente dall’Imu prima casa. In sintesi – conclude il vicesindaco e assessore al Bilancio - una eventuale manovra di restituzione e abolizione dell’Imu prima casa varrebbe più dell’azzeramento di molti servizi comunali fondamentali e delle attuali disponibilità di cassa corrente del Comune. Se ne deduce che, se tale manovra venisse realizzata, non dovrebbe essere a carico dei Comuni e non potrebbe che essere sostenuta e sostituita con altre risorse tratte da una diversa fonte fiscale o da altre voci attualmente destinate ad altro, all’interno del bilancio pubblico non comunale”.

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