15/04/2013

CON LIONEL LOUKE IL JAZZ INCONTRA L’AFRICA ALLA TENDA

Mercoledì 17 aprile il chitarrista del Benin in concerto con il trio “Jazz Meets Africa”

Mercoledì 17 aprile alla Tenda di viale Molza (angolo Monte Kosica) il jazz incontra l’Africa per il quarto appuntamento di Art & Jam che vedrà protagonisti il chitarrista Lionel Louke e il trio “Jazz Meets Africa”. La rassegna è curata delle associazioni culturali Amici del Jazz Modena e Muse nella struttura gestita dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune.

Lionel Loueke, chitarra e voce, salirà sul palco con Daniele Camarda al basso elettrico e Ferenc Nemeth alla batteria. Attraverso il virtuosismo e le melodie in grado di coniugare i suoni tradizionali dell'Africa occidentale con le sonorità e le improvvisazioni tipiche del jazz americano, Loueke è diventato uno dei personaggi più acclamati nel panorama jazzistico internazionale.

Alla Tenda presenterà il suo ultimo lavoro, Heritage, “che - come spiega egli stesso - parla del luogo da dove vengo e della cultura che ho: certamente vedo una grande influenza africana, ma mi influenzano anche l'Occidente, l'Europa e gli Stati Uniti. Sto parlando in inglese, una lingua che non fa parte delle mie radici, poiché il Benin era francese, e parlo francese a causa della colonizzazione, che, anche se comportava la schiavitù, non è stata del tutto negativa. Abbiamo imparato molto dalla schiavitù e sulla cultura dell'Occidente; c'è un lato buono e uno cattivo in tutto. In questo album parlo del lato buono: ho imparato a parlare francese e inglese; ho viaggiato in tutto il mondo e ho un’ampia cultura brasiliana, anche perché il Benin in principio era portoghese e francese”.

Una delle canzoni dell'album si intitola Ouidah, ovvero il commercio degli schiavi in Benin. Ouidah è il paese di mia madre, i suoi venivano dal Brasile e il suo cognome è Montego. Nel villaggio di Ouidah suonavano la musica e cantavano la samba in portoghese, anche se non lo capivano. Tali influenze sono tutte su questo cd”.

Figlio di un professore di matematica e di una insegnante, Loueke iniziò a suonare la chitarra all'età di 17 anni. Durante gli anni di conservatorio in Costa d'Avorio, passava le notti a trascrivere gli assoli dai vecchi dischi di jazz e una volta a Parigi le trascorreva a esercitarsi con la chitarra. Alla Berklee College di Boston, raffinò il suo approccio suonando anche con il bassista italiano Massimo Biolcati e il batterista Ferenc Nemeth, con i quali suona tuttora. Presso il Monk Institute, reinventò completamente la sua tecnica, proprio mentre stava iniziando a suonare con Terence Blanchard. Anche ora, pur con un contratto con una major e con costanti collaborazioni con Herbie Hancock, Louke cerca costantemente di rimodellare la sua musica. Ha girato per i villaggi del Benin con un registratore per documentare i ritmi tradizionali che gli sembravano sepolti nel suo modo di suonare e vorrebbe che il prossimo progetto fosse il suo primo album registrato in Africa con un quartetto d'archi americano e dei tradizionali percussionisti africani.

Il concerto è a pagamento con biglietti d’ingresso a 15 euro (ridotto 8 euro) e gratuito per i minori di 21 anni. Le prenotazioni si raccolgono telefonicamente (059 2034810); ingresso riservato alle prenotazioni dalle 20.30 alle 20.45 e apertura porte dalle 20.45. (informazioni: www.facebook.com/events/575361795836793)

I prossimi appuntamento della rassegna “Arts & Jam” sono il 27 e 28 aprile con il gospel; martedì 30 aprile con l’International Jazz Day, Maratona per la giornata mondiale del Jazz istituita dall’Unesco e il 7 maggio con “From Bach to Miles and Trane”, Franco Ambrosetti tromba e flicorno, Uri Caine piano, Furio di Castri contrabbasso.

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