19/04/2013

CONTRO LA PROSTITUZIONE NON SERVONO NUOVE ORDINANZE

Il Consiglio ha respinto la mozione di Celloni (Mpa) che chiedeva altri strumenti specifici. A favore Galli (Pdl) e Pellacani (Udc), contro Pd e Sel, astenuto il Pdl

Il Consiglio comunale di Modena ha respinto l’ordine del giorno di Sergio Celloni (Mpa) che invitava il sindaco e la Giunta a emanare e rendere esecutiva un’ordinanza o altri specifici strumenti amministrativi di contrasto al fenomeno della prostituzione di strada. Hanno votato a favore, oltre al proponente, Andrea Galli del Pdl e Gian Carlo Pellicani dell’Udc, si sono espressi contro Pd e Sel, e si sono astenuti gli altri consiglieri del Pdl.

Sul tema, Maurizio Dori del Pd si è detto favorevole “alla riapertura delle case chiuse, l’unica vera alternativa per contrastare la criminalità organizzata e anche una possibilità per queste ragazze di pagare le tasse e versare i contributi per una futura pensione”. Il consigliere ha posto l’attenzione sulla situazione che si trovano a vivere alcune giovani straniere obbligate a lavorare per alcuni anni per il proprio “aguzzino” per poter riavere il passaporto.

Adolfo Morandi del Pdl ha sottolineato che “la sanzione per chi intralcia il traffico e crea pericolo lungo le strade avvicinandosi alle prostitute esiste già. E’ il frutto di un’ordinanza adottata dal sindaco di Modena e utilizzata anche da altre Amministrazioni. Piuttosto di chiedere ulteriori ordinanze, che non mi sembrano necessarie – ha aggiunto – solleciterei il sindaco a chiedere alla Polizia municipale un’applicazione più rigida della normativa già esistente”.

Paolo Trande del Pd ha evidenziato che il fenomeno sta cambiando: “Mi pare che la prostituzione di strada sia diminuita a vantaggio della pratica in appartamenti privati”, ha detto. “Continuo a pensare che sia necessario condurre una lotta feroce sulla schiavitù a cui sono costrette queste donne e un’azione sulle cause che le portano a prostituirsi. Si tratta di un fenomeno complesso che non può essere affrontato esclusivamente con un intervento dei corpi di Polizia”.

Luigi Alberto Pini ha evidenziato “l’impossibilità pratica del sindaco di incidere sul complesso fenomeno” e ha chiesto qual è l’obiettivo finale: “Togliere le prostitute dalla strada? Redimere queste donne? Salvarle? Contrastare la criminalità organizzata che vive sulla prostituzione? Un dibattito di questo genere dovrebbe essere sviluppato dopo aver definito gli obiettivi”, ha concluso precisando che “il Comune può tentare di ridurre il campo in cui spaziano i delinquenti delle cosche”.

Sergio Celloni ha sottolineato che “certi problemi vanno gestiti e trattati: non è ammissibile che ci siano situazioni in cui donne straniere vengono ‘importate’ e costrette a prostituirsi per riavere i documenti. Un’Amministrazione attenta non può limitarsi a dire che il sindaco non ha le competenze per fare le ordinanze – ha aggiunto – e non credo che il provvedimento che prevede una sanzione per chi intralcia il traffico lungo le strade sia stato applicato dalla Municipale perché sarebbe troppo impopolare: ci vogliono ordinanze più dure”.

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