15/04/2013

TAV, L’AULA NON APPROVA L’ODG DI SOLIDARIETA’ ALLA VAL DI SUSA

A favore della mozione illustrata da Sandra Poppi (Modenasaluteambiente.it) solo Sel

Non è stato approvato dal Consiglio comunale di Modena l’ordine del giorno presentato il luglio dello scorso anno e illustrato nella seduta di oggi, lunedì 15 aprile, dalla consigliera Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it che intendeva esprimere “piena e totale solidarietà agli abitanti della Val di Susa che cercano di contrastare con mezzi e manifestazioni legittime l'opera della Tav in Val di Susa”. A favore si sono espressi anche i consiglieri di Sel, mentre hanno votato contro Pd, Pdl, Udc e Fratelli d’Italia; si è astenuto dal voto il consigliere Pd Stefano Goldoni.

Nel dispositivo della mozione la consigliera Poppi affermava “il diritto degli  abitanti della Val di Susa di esprimere le loro opinioni in merito a un'opera il cui cantiere rimarrà aperto per almeno vent'anni e impatterà enormemente sulla qualità della vita degli abitanti della valle, considerato che: “autorevoli esperti hanno espresso la loro contrarietà all'opera della Tav in Val di Susa, non per gli effetti sull'ambiente, che saranno gravissimi, ma per l’utilità e l’interesse nazionale a spendere 22 miliardi di euro a fronte di un contributo minimo della comunità europea; i corridoi europei sono ormai trenta e in quello che si vuole realizzare passerà solo una trascurabile quantità di merci che potrebbero viaggiare sulla linea esistente e recentemente rinnovata; inoltre, le merci che attraversano quel territorio sono in costante calo e le grandi opere non creano sviluppo e occupazione; infine, la fiscalità generale, se l'opera venisse costruita, dovrebbe per anni farsene carico in quanto nessuna azienda o privato potrebbe pagare una tariffa che comprenda gli effettivi costi”.  Poppi ha quindi ribadito “che nuovi studi scientifici, non solo nazionali, ma anche europei, confermano esserci una sproporzione tra le risorse impiegate per la realizzazione di queste opere e i vantaggi derivanti dalla loro costruzione”; ha ribadito che, ad esempio, “il traforo ferroviario del Frejus è sottoutilizzato rispetto alle stime e che una serie di elementi confermano la non utilità della linea ferroviaria Lione – Torino, Val di Susa”.

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