21/05/2013

EUROPA / 3 – MODENA VUOLE GLI STATI UNITI D’EUROPA

Per i consiglieri l’unificazione è ancora “troppo virtuale”, vanno coinvolti maggiormente i cittadini e l’Unione deve pensare più alla crisi sociale che alla finanza

Sono diversi i consiglieri intervenuti nel dibattito che il Consiglio comunale di Modena ha dedicato all’Anno europeo dei cittadini 2013 lunedì 20 maggio.

Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia ha sottolineato l’importanza dell’Unione europea: “In questi anni l’eccellenza del livello europeo è stata la Corte di giustizia, che con le sue sentenze è intervenuta per garantire determinati diritti in tutto il territorio. Rimangono però alcune ombre – ha aggiunto – ed è ancora presente un vulnus democratico: gli organi esecutivi dell’Unione non discendono da una designazione popolare”.

Per il Pdl, Olga Vecchi ha parlato di processo di unificazione “ancora troppo virtuale. Dopo 63 anni – ha detto – dobbiamo prendere atto di quanto tale progetto sia lungo, difficile e spesso cruento. La nascita della moneta europea prima della nascita di una politica economica europea è stato un tragico errore. O si riescono a negoziare nuovi parametri per uscire da questa gabbia europea o le celebrazioni dell’Unione saranno solo l’occasione per ricordare un modo per distruggerci”. Secondo Andrea Leoni “non c’è un coinvolgimento adeguato dei cittadini all’interno delle istituzioni europee: è necessaria una maggiore trasparenza sulle decisioni che vengono prese – ha affermato – e va fatto un salto di qualità imboccando la strada del progetto federalista degli Stati Uniti d’Europa, altrimenti si arriverà al punto in cui le popolazioni rigetteranno la stessa idea dell’Unione”.

Per Eugenia Rossi di Etica e Legalità “l’Italia è uno dei Paesi più europeisti solo a parole, poi viene sanzionata per inadempienze e mancato rispetto delle regole. Non ha ancora imparato ad accedere ai finanziamenti europei con progetti di qualità, è vittima dell’illegalità diffusa, attanagliata dalle mafie e non è in grado di intervenire sulla giustizia. Se non ci sarà una profonda riforma – ha concluso – saremo sempre più lontani dall’Europa”.

Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha definito l’Europa “un’opportunità”, ma ha precisato che “va fatto sapere ai cittadini, che spesso non conoscono compiti e attività del Parlamento europeo, oltre alle possibilità e ai diritti che hanno”. La consigliera ha evidenziato che “la sensibilità ambientale dell’Europa è molto più pronunciata che quella italiana: molte delle nostre normative derivano da direttive europee e l’Italia è più volte stata ripresa per la non applicazione di norme”.

Gian Carlo Pellacani dell’Udc ha sottolineato che “i tempi per costruire la nuova Europa si sono dimostrati più lunghi del previsto e ci sono troppi tentennamenti e dubbi che suscitano sempre più sentimenti antieuropei, minando nello spirito il processo”. Per il consigliere “si è troppo poco insistito sulla scuola, l’unica vera palestra per costruire i nuovi cittadini” e “le celebrazioni sono importanti per rilanciare concetti come la cittadinanza, oltre a principi come diritti e doveri”.

Anche per Enrico Artioli (Pd) “un ruolo fondamentale affinché la cittadinanza non sia una realtà astratta può essere svolto, oltre che dal servizio volontario europeo, dalla scuola, che invito a cogliere le opportunità offerte dall’Unione. L’Europa è la strada per risolvere problemi atavici che abbiamo – ha affermato – può tirare fuori il meglio di noi e fornire strumenti per superare la crisi che stiamo vivendo”. Per William Garagnani “l’Europa oggi rischia di essere dei vecchi, dei protetti e dei ricchi. O riuscirà a mettersi dalla parte dei giovani o morirà e quello che oggi è uno spazio di pace tornerà ad essere uno spazio di conflitti. Per farlo dovrà premiare e valorizzare le competenze e il merito e non l’essere figlio di qualcuno che è potente, che ha disponibilità o capitale culturale, come avviene oggi”. Il capogruppo del Pd Paolo Trande ha ricordato che gli “Stati Uniti d’Europa devono essere l’ideale per il quale tutti lavorano. In questa fase l’Europa sta vivendo una grave crisi economico-sociale e ha bisogno di dare risposte efficaci su questo fronte. Bisogna spingere affinché l’Unione abbandoni l’idolatria del rigore e l’eccesso di attenzione sugli aspetti economico-finanziari e attivi tutti gli strumenti per incentivare sviluppo e lavoro”.

Ingrid Caporioni di Sel ha definito lungimirante l’istituzione, già dal 1996, dell’ufficio Progetto Europa da parte dell’Amministrazione comunale: “Sono tanti gli interventi di grande spessore e qualità realizzati – ha affermato – e i tagli, anche nella definizione del nuovo bilancio, non devono pesare su un ufficio così importante per tutti. Voglio un’Europa della cittadinanza, dei diritti, della speranza per i ragazzi; bisogna investire moltissimo sulla cultura e sulla scuola”. Il capogruppo Federico Ricci ha colto l’occasione per lanciare un invito a tutte le istituzioni dell’Unione europea affinché si completi il processo di unificazione e si arrivi agli Stati Uniti d’Europa: “A noi piace l’Europa delle persone, delle cittadine e dei cittadini, non quella della finanza”, ha detto il consigliere ripetendolo in italiano, dialetto modenese e inglese.

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