27/09/2013

PRIMA VARIAZIONE DI BILANCIO 2013, IL DIBATTITO IN AULA

La maggioranza ha sottolineato l’incertezza del quadro nazionale in cui ci si muove. Per le opposizioni consiliari occorrevano invece maggiori tagli alla spesa

“Negli ultimi due anni il calo complessivo del fabbisogno del nostro sistema locale è stato del quattro per cento, mentre quello statale continua a crescere”, ha affermato l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini concludendo il dibattito che giovedì 26 settembre ha preceduto l’approvazione da parte del Consiglio comunale della prima variazione di bilancio 2013. A favore hanno votato Pd e Sel; contro Fratelli d’Italia, Pdl, Modena futura, Lega nord e Udc.

“Ci sono Comuni come il nostro – ha continuato il vicesindaco – che cercano di svolgere un ruolo di contenimento della spesa anche attraverso scelte dolorose, ma in altri analoghi settori della spesa pubblica non ci sono simili sforzi. Non possiamo caricare sulle spalle dei modenesi anche i non sacrifici degli altri. Come Comune allo Stato chiediamo solo di lasciarci stare fino alla fine dell’anno con le nostre previsioni di bilancio, senza costringerci a ulteriori variazioni.”

Per il Pd, Giuliana Urbelli ha evidenziato che “la vera variazione con tutta probabilità sarà a novembre, perché attualmente non è ancora chiara la situazione a livello nazionale relativa a Imu e trasferimenti. Speriamo di no – ha aggiunto – ma il sostanziale equilibrio del bilancio modenese potrebbe quindi essere messo in discussione da fattori esterni all’Amministrazione. Questa incertezza crea inefficienza sulla programmazione economica e a volte può portare a un cattivo utilizzo delle risorse; è quasi peggio della certezza dei limiti di bilancio”. Concludendo, la consigliera ha evidenziato che “i Comuni che hanno applicato l’armonizzazione dei bilanci nel 2014 potrebbero godere di benefici in termini di applicazione del patto di stabilità”. Anche Salvatore Cotrino ha sottolineato il clima di incertezza in cui è costretta a muoversi l’Amministrazione locale e ha parlato di un “deficit di democrazia: Come possiamo scegliere se ancora non sappiamo quali saranno le risorse disponibili? Ma dobbiamo anche ribadire – ha osservato - che Modena in quattro anni ha fatto sforzi importantissimi e ha attuato veramente la spending review, cioè tagli dolorosi, razionalizzazioni ed efficientamento. E non ci sono buchi di bilancio”.

Parere favorevole alla variazione di bilancio è stato espresso anche da Ingrid Caporioni di Sel che ha affermato: “Ancora una volta l’Amministrazione comunale deve supplire alle carenze del governo centrale; noi siamo favorevoli alla manovra perché crediamo ancora nella cosa pubblica, nell’istruzione pubblica, nell’equità fiscale e nelle tematiche ambientali, ma occorre dimostrare più coraggio”.

Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it si è detta soddisfatta del fatto che “sulla scorta di ulteriori spinte, sia stata presa in considerazione la messa in sicurezza dell’incrocio tra via Emilia e via Scartazza, ma trattandosi di un intervento previsto per il 2014 rimane l’incertezza sul fatto che l’opera venga realizzata, proprio perché si parla di incertezza totale sul futuro”. La consigliera ha inoltre espresso perplessità su altri interventi, come le alienazioni di lotti in via Argiolas, e ha auspicato che si trovi una rapida soluzione per le palazzine di via Nonantolana.

Per il Pdl, il cpogruppo Adolfo Morandi ha parlato di “una variazione nel segno della continuità rispetto al bilancio 2013, che già avrebbe dovuto fare molto di più sul fronte del taglio della spesa e proprio per questo da criticare perché Modena dovrebbe dimostrarsi consapevole del peggioramento generale della situazione nazionale e del debito pubblico. La preoccupazione non deve essere solo di aumentare le entrate – ha insistito - occorre invece rivedere la spesa pubblica in maniera più decisa; servirebbe una completa revisione della struttura di spesa dell’ente comunale e di tutti i servizi erogati”.

Il capogruppo dell’Udc, Davide Torrini ha sottolineato “il caos totale in cui ci si muove, un contesto di incertezza assolutamente avverso alla stesura di un documento di bilancio e che impedisce di fare politiche di lungo e medio termine”. E ha motivato il voto contrario del suo gruppo: “Siamo convinti che questo Comune, come tanti altri, doveva fare di più, perché la spesa pubblica del Paese non è più sostenibile e da elemento di ricchezza è diventata un freno allo sviluppo. Mi auguro che chi verrà dopo di noi abbia il coraggio di fare di più”.

Anche il capogruppo di Modena futura, Nicola Rossi, ha detto di “comprendere il quadro confuso in cui deve muoversi l’assessore al Bilancio, che deve inoltre fare i conti con gli altri assessori, ma ecco perché ci vuole discontinuità con il passato. Chi governa da tanti anni non riesce a introdurre quei cambiamenti nella spesa che vanno assolutamente fatti”, ha concluso.

Per Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia “finché non cambierà il rapporto che l’ente ha con la spesa pubblica non ci arriveremo a capo. La famiglia decide le spese in base alle entrate, mentre in Italia si fa il contrario” e riferendosi all’Amministrazione: “Qualche passo avanti è stato fatto ma sono troppi i settori governati con logiche non più sostenibili”.

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