28/03/2014

CIMITERO PER GLI ANIMALI D’AFFEZIONE, IL DIBATTITO

Posizioni molto diverse in Consiglio comunale sul Regolamento approvato giovedì 27 marzo con i voti dei gruppi di maggioranza e di alcuni dell’opposizione

Un vivace dibattito consiliare ha preceduto giovedì 27 marzo l’approvazione del Regolamento comunale per il funzionamento e la gestione del cimitero per gli animali d’affezione, illustrato dall’assessore all’Ambiente Simona Arletti, (a favore Pd, Sel, Msa, El, Mf; contro Udc e Ncd; astenuto FI-Pdl) e la variante al Rue, presentata dall’assessore alla Programmazione e Gestione del territorio Gabriele Giacobazzi, che consente la localizzazione del cimitero negli ambiti del territorio rurale (a favore Pd e Sel; contrari Udc e Ncd;  astenuti FI-Pdl, Msa, El; non voto di Mf).

Ha aperto gli interventi, per il Pd, Elisa Sala che ha definito “la delibera un ulteriore passo avanti nel percorso dell’Amministrazione per rispondere alla sensibilità dei cittadini modenesi nella tutela degli animali di affezione, come già il Regolamento per diritti e benessere degli animali, le ordinanze per vietare l’utilizzo degli animali nelle attività circensi, la presenza di un ufficio dedicato ai Diritti degli animali, le iniziative con le scuole, le aree di sgambamento cani nei parchi”. Michele Andreana ha evidenziato che “dell’operazione si parla da tempo ma oggi la si può realizzare senza oneri per il Comune e quindi senza gravare sul bilancio. C’è una domanda di mercato per un servizio richiesto e l’Amministrazione fa bene a fornire la possibilità di farlo; l’investimento sarà fatto da un privato – ha specificato - e risponde a un’esigenza della città”. Cinzia Corni ha ricordato che “seppellire animali d’affezione in campagna è illegale e inquinante, si tratta quindi di dare una collocazione a queste sepolture garantendo l’aspetto igienico sanitario e il diritto alla consolazione del proprietario. Infine, ha precisato che “i feti umani possono essere sepolti nel cimitero cittadino come tutti gli esseri umani” rispondendo a Luigia Santoro di Ncd che si è dichiarata contro la delibera, perché “non siano messi sullo stesso piano i diritti delle persone e quelli degli uomini” e dicendo che “anche i feti abortiti devono essere seppelliti, poiché il feto dovrebbe essere riconosciuto come persona e avere diritto a una sepoltura destinando allo scopo un’apposita zona del cimitero”.

Gian Carlo Pellacani, capogruppo di Udc, che ha parlato “di delibera che apre al buonismo perché siamo in campagna elettorale”, ha ribadito: “Nessuno è contrario al cimitero degli animali, ma sarebbe più accettabile all’interno di una serie di provvedimenti in sostegno alla città. Anche il cimitero dei feti lo chiedono i cittadini; non costerebbe niente, sarebbe un’area all’interno del cimitero”.

Per FI-Pdl, Olga Vecchi ha affermato: “Amiamo gli animali e quindi ci asterremo, ma preferirei bandiere di libertà e democrazia alle bandiere ideologiche, perché ci sono delle priorità da rispettare” e ha chiesto di “pensare al cimitero delle persone” sistemando San Cataldo che è “pieno di buche e marmi instabili”.

Sergio Celloni di Mpa ha ricordato che “i cimiteri per gli animali esistono già in molte città italiane e il regolamento è necessario perché ne norma la gestione, regolando anche aspetti igienici come lo smaltimento dell’animale”.

Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it si è detta “sostanzialmente d’accordo con la delibera perché è necessario consentire la continuità affettiva tra il proprietario e il suo animale, ma anche per riconoscere agli animali una loro sensibilità.”

Favorevole al regolamento anche il capogruppo di Modena futura Nicola Rossi che ha detto di “aver lanciato l’idea molti anni fa assieme a Fausto Cigni”.

Eugenia Rossi di El ha osservato la distanza tra l’attuale Consiglio e quello “della scorsa legislatura quando i consiglieri in modo trasversale si sono accordati per arrivare a programmi e regolamenti, perché è universalmente riconosciuto che gli animali sono senzienti e questo li accumuna all’uomo”.

L’assessore Arletti ha concluso osservando che si sarebbe aspettata una più ampia condivisione di una delibera nata per dare risposta una risposta essenziale, senza costi per il Comune, a bisogni sentiti”. Ha inoltre detto di ritenere “offensivo il paragone tra il cimitero degli animali e quello dei feti perché in questo caso la risposta, data dalle legge, c’è già e l’Amministrazione non intende dare a nessuno, a destra come a sinistra, una bandiera ideologica”.

La consigliera Rossi è intervenuta anche nel dibattito relativo alla delibera sulla variante al Rue affermando: “Per me il cimitero avrebbe dovuto essere un servizio garantito a tutti, quindi pubblico e inizialmente uno solo, resto però convinta che debba almeno nascere su un terreno pubblico in concessione ad associazioni senza fini di lucro. La delibera apre invece alla possibilità che se ne possano fare diversi in vari terreni agricoli”. L’assessore Giacobazzi ha quindi spiegato che “la delibera non scende nelle scelte tra pubblico e privato e nelle modalità attuative, come invece fa il Regolamento, e si limita a rimuovere un ostacolo aggiungendo un’ulteriore destinazione possibile negli ambiti agricoli”.

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