20/09/2014

SMART CITY / 2 – IL DIBATTITO IN AULA SUL PROGRAMMA

L’assessora Ferrari: “Provvedimento d’urto per superare rapidamente il gap esistente”

“Il Programma Smart City deve essere un provvedimento d’urto, più operativo e veloce possibile, per riuscire in breve tempo a superare il gap esistente. Dateci atto che, dentro a questo documento, pur trattandosi solo di una delibera di impianto, ci sia un po’ di tutto quanto emerso nel dibattito e fate una valutazione oggettiva delle intenzioni che stiamo portando a realizzazione giorno dopo giorno”.

È l’invito che Ludovica Carla Ferrari, assessora ai Sistemi informatici e Smart City del Comune di Modena ha fatto ai consiglieri, al termine del dibattito sul Programma Smart Ciy, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 18 settembre, in cui sono stati approvati sei ordini del giorno e tre sono stati respinti.

Per il Pd, Fabio Poggi ha espresso soddisfazione “per questa ulteriore tappa di un lavoro avviato quando ero assessore. Questa delibera non trae conclusioni ma è l’inizio di un percorso che ci impegna tutti per promuovere una sempre nuova comunità di scopi, con azioni concrete e obiettivi da rinnovare continuamente in modo da proporre non solo tecnologia e banda ma anche servizi”. Anche Diego Lenzini ha espresso soddisfazione “nel vedere che contenuti sviluppati negli ultimi anni tra giovani del Pd siano stati inseriti in una delibera in così breve tempo. Smart non è una città tecnologica – ha precisato – ma una città che rende la vita dei cittadini semplice utilizzando al meglio le risorse a disposizione, come anche le tecnologie”. Federica Di Padova ha precisato che la delibera “non vuole essere onnicomprensiva, ma un primo passo verso una città smart e intelligente. È evidente che non possiamo risolvere tutto oggi – ha aggiunto – il lavoro da fare è tanto e riguarda tutti gli assessorati, ma abbiamo il dovere di percorrere questa strada di sviluppo. C’è da correre ma vorrei che tra cinque anni potessimo dire di essere una delle città più smart”. Il capogruppo Paolo Trande ha ribadito l’importanza del fatto di iniziare con il Piano delle Smart City, “perché dà un’idea di futuro”. Ha inoltre annunciato il voto favorevole del gruppo Pd a cinque ordini del giorno, evidenziando apprezzamento “per il fatto che il confronto abbia portato a sostanziali variazioni sulle mozioni del Movimento a 5 stelle, che le rendono in grado di aggiungere aspetti importanti al già apprezzabile piano dell’Amministrazione”. Tommaso Fasano ha sottolineato che esiste una definizione ampia di Smart City, “che non vede nella tecnologia il fine ultimo ma piuttosto la qualità dello sviluppo economico e sociale. Se riusciremo a mettere nei provvedimenti elementi che vanno in questa direzione – ha detto – puntando a una città creativa e valorizzando le sue capacità specifiche, faremo un buon servizio”.

Secondo Antonio Montanini di CambiaModena “ci sarà da correre velocemente”. Per il consigliere “ad avere bisogno, in primis, di una città smart è il sistema industriale, mentre l’anello debole del processo è la Pubblica Amministrazione, che necessita di un processo di culturalizzazione tecnologica di tutto il personale, in quanto dovrebbe rappresentare un esempio per tutta la cittadinanza”. Per il Movimento 5 stelle, Marco Bortolotti ha evidenziato che una città che ha un motto come “Avia pervia” non può che cercare di essere smart e di semplificare. “Ragionando possiamo ottenere un progetto veramente smart e utile per la città – ha proseguito – non solo in termini di tecnologia, ma anche di comunicazione e cultura. Dobbiamo fare un passo avanti culturalmente: la delibera di Giunta va in questa direzione e spero crei un dibattito”. Anche Luca Fantoni ha sottolineato “la necessità di coinvolgere seriamente e di ascoltare la cittadinanza su questi temi. Quelli in delibera sono tutti punti interessanti e condivisibili e la cui applicazione porterebbe lustro alla città in termini di trasparenza e di efficienza. Quelli a cui dare priorità, in vista di Expo 2015, sono quelli che danno possibilità ai turisti di interagire con la città”. Per Mario Bussetti “nel concetto di smart c’è anche quello di qualità del dato. Trasparenza e indipendenza sono dati importanti e riteniamo che Hera abbia un conflitto di interessi nella gestione dei dati sul monitoraggio ambientale”. Il consigliere ha annunciato voto favorevole del gruppo alla mozione del Pd e astensione a quella di Per Me Modena: “Ci sono alcune cose molto positive – ha detto – come la partecipazione, mentre altre ci risultano poco chiare e non ce la sentiamo di votarle”. Secondo Adolfo Morandi di FI “molti degli obiettivi presentati sono parole che assomigliano a propaganda perché difficilmente troveranno realizzazione, ad esempio quando si parla di copertura totale della città dal wifi in quanto servirebbero centinaia di punti. Sarebbe necessaria – ha aggiunto – la formazione del personale e l’inserimento di capacità nuove nell’Amministrazione”. Per Domenico Campana di Per Me Modena “non bisogna diffidare della tecnologia, ma va ricordato che nella storia le innovazioni tecnologiche hanno comportato forti tensioni sociali. C’è una città nella città che rischia di essere fortemente emarginata, è importante quindi trovare forme di alfabetizzazione digitale, di accesso da parte di tutti agli spazi urbani e ai tempi legati all’uso di queste tecnologie informatiche”.

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