03/12/2015

“CON LE NUOVE TELECAMERE REVISIONE SENSI UNICI IN CENTRO”

L’assessore Giacobazzi ha risposto all’interrogazione di Rabboni (M5s) sul senso unico eccetto bici: “È in corso l’iter parlamentare per la modifica al Codice della strada”

"Con l'attivazione del nuovo sistema di telecamere per la Ztl, in programma nelle prossime settimane, sarà possibile una revisione dei sensi unici presenti in centro storico per renderli più intuitivi e funzionali, e questo consentirà ai ciclisti di ridurre al minimo le perdite di tempo nei tragitti, senza contravvenire al Codice della strada”.

Lo ha affermato l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 3 dicembre rispondendo all’interrogazione del M5s sul senso unico eccetto bici, illustrata da Marco Rabboni.

Il consigliere ha ricordato che a dicembre 2014 il Consiglio ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal M5S e poi emendata dal Pd con cui si sollecitava il sindaco “a richiedere al Governo di introdurre nel Codice della strada norme utili e chiare, superando ogni dubbio interpretativo, atte a favorire la circolazione urbana e quotidiana delle biciclette, compreso il ‘senso unico eccetto bici’ al fine di consentire tali decisioni alle Amministrazioni Locali”. L’interrogazione chiedeva quindi, a distanza di un anno, quali attività l’Amministrazione ha compiuto nei confronti del Governo e se è a conoscenza del fatto che a livello nazionale si stiano muovendo per introdurre nel Codice della strada regole chiare sulla circolazione delle biciclette e lo stesso senso unico eccetto bici.

L’assessore ha spiegato che “attualmente il tessuto stradale in centro storico è pensato in modo da disincentivare il transito delle automobili da un lato all’altro quando ci sono percorsi alternativi. Con il nuovo sistema di telecamere – ha proseguito – i comportamenti inappropriati saranno impediti attraverso il monitoraggio elettronico e potremo quindi procedere a una revisione dei sensi unici. Questo è ciò che possiamo fare a normativa vigente per agevolare il transito ai ciclisti in attesa che la modifica al Codice della strada venga effettuata dal Governo centrale”. Giacobazzi ha infatti ricordato che l’Amministrazione non può decidere di applicare il senso unico eccetto bici senza una modifica del Codice della strada, “ne deriverebbero responsabilità pesanti, con conseguenze penali in caso di incidenti”. L’assessore ha però evidenziato che il Comune ha sollecitato l’Anci in questo senso e ha ricevuto rassicurazioni “sul fatto che già prima in Parlamento avevano inserito in un disegno di legge tale deroga. Attualmente il disegno di legge è in discussione, ma se anche l’iter parlamentare fosse in via di conclusione, e su questo non possiamo avere certezza, a seguire il Governo dovrà effettuare i decreti delegati per renderlo operativo”. Giacobazzi ha inoltre precisato che “ci sono indicazioni ministeriali precise su cui comunque è necessario muoversi: i Comuni possono pensare di procedere a tale regolamentazione a condizione che ci siano caratteristiche stradali minime, che garantiscano un sufficiente grado di sicurezza. Nel dettaglio, ci devono essere almeno 4,25 metri di larghezza, di cui 1,50 metri destinati al transito in senso opposto per il ciclista. Dimensioni che – ha precisato l’assessore – in molte strade in centro a Modena non si raggiungono. In alcuni casi ci potrebbero essere eliminando la sosta, scelta che in certi tratti potrebbe essere fatta, una volta adeguata la normativa nazionale, ma con prudenza in quanto impatterebbe sui residenti”.

Nella replica, Rabboni ha espresso rammarico per i tempi della modifica del Codice della strada: “Speriamo si possa accelerare l’iter questo genere di deliberazioni – ha affermato esprimendo l’auspicio, rispetto alla revisione dell’assetto viario in centro, che “ne derivi una agevolazione per i percorsi delle biciclette: non sono convinto che ciò possa risolvere tutte le situazioni e in alcuni casi il senso unico eccetto bici è una strada opportuna e applicabile già ora, come avviene in altre città, Vipiteno, per esempio, dove funziona in strade sicuramente più strette di 4 metri”.

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