04/12/2015

COHOUSING/2 – UN NUOVO MODO DI ABITARE IN VIA DIVISIONE ACQUI

Previsto un edificio residenziale con spazi comuni: deposito/officina biciclette, spazio Gruppo di acquisto, sala “meditazione” per scambio libri e camera ospiti

Un deposito biciclette che sarà anche un’officina in cui imparare a fare piccole riparazioni; un locale aperto alla città che ospiterà le attività di un Gruppo di acquisto solidale (Gas); una “sala condominiale della meditazione”, destinata alla lettura e allo scambio di libri; una camera per gli ospiti che potrà essere utilizzata a rotazione dai residenti per accogliere persone esterne o una collaboratrice condominiale.

Sono gli spazi comuni che verranno realizzati nell’edificio residenziale che sarà realizzato in via Divisione Acqui secondo i principi del cohousing. La delibera sul permesso di costruire convenzionato per la realizzazione delle opere di urbanizzazione di servizio all’edificio, approvata in Consiglio comunale nella seduta di giovedì 3 dicembre, porta a conclusione l’iter di sviluppo del progetto di cohousing avviato nel 2013.

“L’area – ha spiegato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli illustrando la delibera sulla convenzione urbanistica – è stata già aggiudicata attraverso bando dalla Cooperativa edificatrice Modena casa per 99 anni rinnovabili, che vi realizzerà un edificio in edilizia convenzionata, quindi a prezzi di vendita o affitto calmierati, inserendovi alcuni elementi di social housing, dell’abitare condiviso. Per la città è importante l’avvio di questo progetto fondato su un nuovo modello abitativo: il social housing è il vivere in comune e dare risposte in comune. Modena ha già fatto tanto in termini di edilizia convenzionata, ma occorre sperimentare e fare nuovi passi avanti: lo schema metodologico del Peep non è più attuabile in modo sistematico e occorre individuare nuovi modi di abitare, rispettosi della vita individuale ma che prevedano la condivisione di momenti di vita in maniera comunitaria, anche nella logica di conoscere e ascoltare l’altro in modo da ridurre la conflittualità oggi presente”. L’assessora ha evidenziato le difficoltà dell’iter per arrivare alla realizzazione dell’edificio: “Il tema più ostico è stato quello dei parcheggi – ha spiegato – in quanto c’erano problemi oggettivi nel ricavarli nell’area condominiale, perché andavano a invadere l’area di rispetto prevista per la linea ferroviaria. Dopo diversi incontri si è compreso che l’unica soluzione era realizzarli nell’interrato, scelta che ha comportato un aumento dei costi, ma che garantirà una maggiore qualità al progetto. Le aree cortilive – ha precisato – non devono infatti essere destinate semplicemente a posteggio auto, ma a spazi condivisi per stare insieme, aree gioco per i bambini e verde condominiale”.

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