28/02/2015

EMENDAMENTI, FERRARI: “UN DOVERE IL PARERE DELLA GIUNTA”

L’assessora al Bilancio replica alle proteste delle minoranze e ribadisce il giudizio sulle loro proposte: “Nessuno ha presentato una manovra alternativa”

“Invece di occuparsi dei contenuti delle scelte di bilancio, le minoranze sembrano più interessate al metodo con il quale la giunta presenta le proprie valutazioni”. Lo afferma l’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari sottolineando che “l’amministrazione comunale ha il diritto e dovere di esprimere il proprio parere sugli emendamenti che saranno discussi in Consiglio comunale giovedì 5 marzo e informarne anche l’opinione pubblica mi pare una scelta coerente con il percorso di confronto con la città sviluppato fino a ora”.

Replicando alle proteste avanzate da esponenti della minoranza in occasione della commissione consiliare dedicata all’esame degli emendamenti, l’assessora Ferrari aggiunge: “I testi degli emendamenti sono pubblici, così come le sedute della commissione consiliare, i dati del bilancio sono tutti on line sul sito, chiunque può studiarli e approfondirli. Il parere della giunta – spiega Ferrari – è stato reso pubblico con un comunicato e non mi risulta che per farlo si debba chiedere il permesso ai gruppi consiliari. Non credo proprio che i consiglieri di minoranza informino in anticipo il sindaco delle loro prese di posizione”.

Nel merito delle scelte politiche, l’assessora ricorda che “il bilancio, come ha detto sindaco, è la prova del nove della capacità delle forze politiche di dare gambe ai principi e alle promesse. E dopo la presentazione degli emendamenti, mi pare che i cittadini possano disporre di un quadro abbastanza chiaro”.

Per Ferrari, il primo dato è che “nessuno ha contestato la necessità di un impegnativo piano degli investimenti. È la conferma che la città sente l'urgenza di ripartire e che nella ripresa ci si attende dal Comune un ruolo di traino e di esempio. Il cuore della discussione politica si era però concentrato sull'aumento delle tasse necessario per il pareggio di bilancio, a fronte di una manovra di 14,2 milioni di euro. A conti fatti, nessun gruppo di opposizione – ribadisce - è riuscito a proporre una vera alternativa”.

E l’assessora sottolinea che “il consigliere Montanini ha proposto di usare in parte corrente 1,75 milioni di oneri, compensando gli investimenti con l'accensione di un mutuo di pari importo: a parte il fatto che l'emendamento è stato bocciato sul piano tecnico e contabile perché privo di coperture (i prestiti, si sa, hanno un costo e vanno restituiti), noi abbiamo già spiegato che siamo contrari, vista l’attuale situazione, perché i debiti riducono gli spazi del patto di stabilità e quindi le possibilità reali di investimento e di pagamento delle imprese”.

In merito alle proposte di Forza Italia, con un emendamento che riduce le imposte da 9 a 7 milioni di euro, Ferrari sottolinea che “qui il dissenso è sui tagli, applicati con una modalità che trovo semplicistica e nella quale non vedo una strategia se non il taglio lineare di voci anche molto delicate e necessarie, perché per ottenere questo risultato i consiglieri azzurri propongono di tagliare la formazione degli insegnanti delle scuole, i contributi agli organi collegiali della scuola, i trasferimenti alle famiglie affidatarie di minori, i contributi per la valorizzazione del commercio e la promozione del centro storico, i fondi dei quartieri e i sostegni al volontariato. Sono evidentemente a confronto due idee di città, ma il dato macroscopico è che anche Forza Italia ammette la necessità di un aumento di entrate di almeno 7 milioni di euro”.

Di tutt’altro segno, per l’assessora Ferrari, sono gli emendamenti di Pd e Sel, che “si inseriscono nella strategia delineata e si concentrano sul miglioramento dell'equità del prelievo, alleggerendo il peso sulle abitazioni per l'agenzia casa e per gli affitti concordati al minimo; sul bilancio di genere; sulla mobilità ciclabile e il sostegno ai quartieri. L'opinione della Giunta è che essi migliorino il bilancio”.

Ferrari conclude con una considerazione generale: “Le minoranze, anche quelle che avevano espresso i medesimi giudizi sulle tasse, si sono presentate in ordine sparso sui contenuti, a conferma della mancanza di una vera e credibile alternativa politica di governo al centrosinistra”.

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