08/04/2015

HERA, “GIÙ” I COMUNI MA CONTROLLO PUBBLICO GARANTITO

In commissione le modifiche allo statuto della spa e al Patto di sindacato: si riduce la quota di azioni “bloccate”. Contratto per gli enti locali modenesi al posto di Hsst

Modena scioglie Hsst, la holding a cui gli enti locali modenesi hanno conferito le loro azioni di Hera spa, ma non viene meno il legame tra i Comuni per contribuire a garantire il controllo pubblico della multiutility nell’ambito del nuovo Patto che verrà sottoscritto per il triennio luglio 2015 e giugno 2018. Si tratta della conferma di un sindacato di blocco che, grazie all’introduzione del voto maggiorato, consentirà di mantenere il controllo pubblico della società anche permettendo ai Comuni di ridurre la loro quota di azioni “bloccate” che potrà scendere complessivamente, e in maniera progressiva nel triennio, fino al 38,5 per cento, corrispondenti a 572 milioni 886 mila e 930 azioni.

Sono i contenuti principali della delibera presentata oggi, martedì 8 aprile, dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli alla commissione consiliare Risorse in vista della presentazione in Consiglio comunale della prossima settimana e dell’assemblea dei soci di Hera in programma mercoledì 28 aprile. Alla seduta della commissione ha partecipato anche il vice presidente di Hera spa Giovanni Basile.

Nel quadro delineato dal nuovo Patto che consentirà di mantenere il controllo della società da parte dei soci pubblici, con lo scioglimento di Hsst, dovuto alle disposizioni della legge di stabilità, lo strumento per far “pesare” le azioni modenesi negli assetti di Hera spa e per garantire la condivisione delle strategie, disciplinando il voto in sede di Comitato del Patto, diventa il Contratto di sindacato tra i Comuni modenesi nell’ambito del quale saranno designati anche due componenti della lista di maggioranza per la nomina del consiglio di amministrazione di Hera spa. Il Contratto modenese servirà anche a determinare i piani di vendita delle azioni Hera non “bloccate”, sulla base della modalità previste dal Patto che prevede l’impegno dei soci pubblici a vendere le azioni in modo ordinato “onde consentire un regolare svolgimento delle negoziazioni”, coordinandosi in modo preventivo con il Comitato del Patto.

Con il nuovo Patto si prevede il “blocco” dal 1 luglio 2015 fino alla fine dell’anno di un numero di azioni che corrisponde al 48,8 per cento del capitale sociale di Hera; dal 1 gennaio 2016 e fino a quando verrà attribuito il voto maggiorato le azioni “bloccate” dovranno garantire il 45,1 per cento; nel periodo successivo, fino alla scadenza del Patto nel giugno 2018, le azioni “bloccate” potranno scendere al 38,5 per cento.

L’introduzione del voto maggiorato, consentito solo recentemente dalla normativa, rappresenta la principale modifica allo statuto della società in programma nell’assemblea di Hera spa del 28 aprile. La nuovo disciplina consente di premiare gli azionisti di lungo periodo e di favorire la stabilità della compagine azionaria.

La proposta che sarà presentata in assemblea prevede l’attribuzione di due voti per ogni azione per gli azionisti di lungo periodo in riferimento a materie specifiche: le decisioni dell’assemblea dei soci per la nomina e la revoca dei membri del cda e del collegio sindacale, oltre che per la modifica degli articoli dello Statuto che riguardano il voto maggiorato. Previsto anche il rafforzamento del diritto di rappresentanza delle minoranze aumentando da tre a quattro i loro componenti del cda che, quindi, passa da 14 a 15 membri complessivi.

Per usufruire del voto maggiorato, gli azionisti di lungo periodo devono iscrivere le proprie azioni in un elenco speciale conservandone la titolarità per almeno 24 mesi.

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