22/05/2015

CONTRASTO AL GIOCO D’AZZARDO / 1 – SÌ UNANIME A ODG

Chiede al Comune di disincentivare installazione e uso delle “macchinette” e di vietarle negli spazi di proprietà pubblica. “Norme nazionali contraddittorie. Cambiarle”

Vietare l’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo negli spazi di proprietà del Comune e dati in gestione; informare i cittadini sui rischi connessi al gioco e valorizzare gli esercizi pubblici che rinunciano a slot machine e video lottery, studiando anche gli effetti di un’eventuale riduzione tariffaria della Tari o dell’Imu; valutare la possibilità per l’ente locale di adottare azioni che disincentivano l’installazione e l’uso delle “macchinette”; effettuare o promuovere studi sulla diffusione e sugli effetti delle diverse forme di gioco d’azzardo. Sono alcune tra le principali richieste contenute nell’ordine del giorno per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo legale e illegale, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 21 maggio.

Il documento approvato è stato elaborato collettivamente dai gruppi consiliari partendo da tre precedenti ordini del giorno firmati da Mario Bussetti del Movimento 5 stelle, Luigia Santoro di Ncd e Andrea Galli di Forza Italia che sono stati ritirati nel corso della seduta. Durante il dibattito l’assessore al Patrimonio Gabriele Giacobazzi ha anche risposto a un’interrogazione sullo stesso tema.

L’ordine del giorno si fonda sui dati della diffusione e del fatturato del gioco d’azzardo in Italia, cresciuto costantemente negli ultimi anni fino ad arrivare a 80 miliardi di euro, favorito anche dalla diminuzione progressiva della tassazione che è pari a poco più del 12 per cento per le slot machine e al 3 per cento per gli introiti da video lottery. Al fatturato legale si stima si aggiungano altri dieci miliardi di euro derivanti dal gioco illegale. Il gioco d’azzardo coinvolge circa 15 milioni di giocatori abituali, tre milioni dei quali a rischio di patologia e 800 mila già dichiarati giocatori patologici (diecimila in Emilia Romagna). Si evidenzia inoltre che il costo sociale annuo stimato per il gioco patologico è compreso tra i cinque miliardi e mezzo e i sei miliardi e mezzo e che la ludopatia coinvolge prevalentemente i poveri, i giovani, i disoccupati e gli anziani soli.

Il documento rileva infine la contraddittorietà della normativa nazionale e della giurisprudenza sulle competenze in materia di gioco d’azzardo e la necessità di un intervento legislativo unico che consenta agli enti locali di intervenire efficacemente per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo, sia legale che illegale. A questo scopo, l’ordine del giorno approvato chiede ai parlamentari modenesi di attivarsi per arrivare alla definizione di strumenti normativi attuativi del decreto Balduzzi del 2012 e, più in generale, di norme che consentano agli enti locali di affrontare efficacemente il fenomeno della ludopatia e le sue conseguenze economiche e sociali. Chiede anche di censire e verificare le ragioni dell’eccessivo numero di concessioni nazionali per gli apparecchi di video lottery e di fare in modo che possano essere significativamente ridotte.

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