03/02/2016

DIRIGENTI / 2 – A TEATRO PER IMPARARE A FARE “IL CAPO”

Si apre con la lezione spettacolo di Paolo Vergnani intitolata “Meditazioni per dirigenti perplessi” il percorso formativo progettato dal Comune di Modena

Il luogo è effettivamente un teatro, quello della Fondazione San Carlo di Modena. Sul palcoscenico c’è Paolo Vergnani, psicologo e attore, oltre che docente di Comunicazione, e la sua performance è un atto unico di 70 minuti. Il pubblico è però costituito da dirigenti e posizioni organizzative del Comune di Modena, oltre che da dirigenti di diverse altre istituzioni invitati alla giornata di apertura del percorso formativo “Managerialità, innovazione e governance”.

L’intero percorso, infatti, ha preso il via mercoledì 3 febbraio con una rappresentazione di Teatrodimpresa, una singolare forma teatrale in grado di coniugare due mondi apparentemente in contraddizione: quello del lavoro, fondato sull'organizzazione produttiva con obiettivi concreti e razionali, e l'arte del teatro, basata sulla finzione ludica e creativa finalizzata all'espressività. Il Teatrodimpresa applica le metodologie del teatro in ambito formativo, organizzativo e comunicativo per coinvolgere e motivare attivamente i partecipanti offrendo un’esperienza incisiva ed efficace.

Durante l’ora e dieci di “Meditazioni per dirigenti perplessi” Paolo Vergnano passa in rassegna i modelli di leadership da Taylor all’Empowerment, il rapporto tra autorità, autorevolezza e autoritarismo, il modo in cui fare il capo è cambiato negli anni. L’obiettivo, dichiarato, è indurre nei partecipanti una riflessione in grado di migliorare le capacità manageriali. Se nella prima parte dello spettacolo si passano, infatti, in rassegna le diverse teorie sulla leadership che si sono susseguite nell’ultimo secolo, nella seconda parte il “formattore” Vergnani presenta quattro “meditazioni” la cui finalità è spiegare i motivi per cui oggi non è più possibile chiedere ai collaboratori di “lavorare e di non pensare”, come ai tempi di Taylor. Oggi ai dirigenti si chiedono competenze di natura multidisciplinare che vanno dall’identificazione della mission alla programmazione del lavoro, dalla capacità di guidare in modo efficace l’attività lavorativa all’acquisizione di un’adeguata sensibilità nel promuovere forme di partecipazione del personale. Accanto al saper gestire, è strategico saper motivare le risorse attuando azioni che contribuiscano a migliorare il clima aziendale e il senso di appartenenza per evitare le cadute nella routine e nel disimpegno.

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