18/02/2016

MARIA SERGIO / 2 - RESPINTO ODG CHE CHIEDEVA LE DIMISSIONI

A favore solo il M5s; contro Ap, Per me Mo, CambiaModena, FI, Sel, Fas e Pd

Il Consiglio comunale di Modena ha respinto l’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle con la richiesta al sindaco di chiedere le dimissioni dell’ingegner Maria Sergio, dirigente del settore Pianificazione territoriale e trasformazioni edilizie del Comune. La mozione, dopo l’intervento di diversi consiglieri, ha ricevuto il voto a favore solo del gruppo proponente e quello contrario di Area popolare, Per me Modena, CambiaModena, Forza Italia, Sel, Futuro a sinistra e Pd.

Il documento richiama la vicenda dell’acquisto da parte della dirigente nel 2012 della propria casa, in territorio reggiano, da un imputato nel processo sulla ‘Ndrangheta denominato Aemilia ed evidenzia la presenza di “elementi sufficienti per valutare politicamente inopportuno il mantenimento dell’incarico da parte dell’ingegner Sergio”, anche alla luce dell’adesione del Comune di Modena alla Carta di Avviso pubblico. L’ordine del giorno ricorda che nel 2012 Sergio era stata interrogata come persona informata dei fatti dai magistrati della Dda di Bologna per l’operazione Aemilia, che nel 2015 ha portato all’arresto di 117 persone, e definisce “inverosimile e poco credibile che il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e la moglie Maria Sergio, ex dirigente del Servizio Pianificazione e qualità urbana di Reggio Emilia, dichiarino di non sapere che il venditore dell'immobile di Masone era uno degli arrestati nell'inchiesta Aemilia, in quanto il primo, da sindaco, era stato ampiamente informato sulle indagini, come confermato da sue dichiarazioni durante il primo Consiglio dopo l'operazione, mentre la seconda, l’ingegner Sergio, nella sua funzione di dirigente del Servizio Pianificazione e qualità urbana, possedeva tutte le informazioni per poter e dover capire la gravità del fenomeno mafioso sul territorio. Anche alla luce dell’interrogatorio con gli inquirenti – si legge nell’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle – è difficile ritenere che non avesse colto la preoccupazione degli stessi per la possibile presenza di attività mafiose sul territorio e dunque l’esigenza di approfondire ogni sua attività sia pubblica che privata, in modo da svolgere in piena sicurezza il suo ruolo nell’Amministrazione reggiana prima e modenese oggi”. La mozione quindi chiedeva perché, in seguito agli arresti, Sergio e il marito “non hanno pubblicamente autodenunciato di aver acquistato casa nella primavera 2012 da Francesco Macrì, uno degli arrestati in quella operazione” e come mai, “nell’esercizio dei rispettivi ruoli, non hanno effettuato approfondite verifiche sulle concessioni edilizie che erano collegate alle persone coinvolte nel processo Aemilia”.

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